“No” al deposito di rifiuti pericolosi: a Clavesana nasce un Comitato di imprese e cittadini

Il progetto preoccupa l’intera area. La Cantina Clavesana farà da “aggregatore”, il Comune prepara le controdeduzioni per la Conferenza dei servizi

I tanti cittadini presenti alla riunione “aperta” dello scorso 6 ottobre in municipio

I cittadini di Clavesana fanno fronte comune per dire “no” al progetto che potrebbe portare alla realizzazione di un’area di deposito rifiuti, anche pericolosi, nella zona artigianale. Dopo aver presentato in Provincia, la scorsa settimana, una petizione che ha raccolto quasi 450 firme in due giorni, i clavesanesi ora si stanno organizzando anche dal punto di vista formale. Nella sede della Cantina Clavesana, che si pone come Ente aggregatore dell’iniziativa, la sera di lunedì 16 ottobre si è tenuta una prima riunione di indirizzo “a porte chiuse”, con Associazioni e imprenditori della zona, alla quale seguirà poi un’assemblea pubblica. L’obiettivo dichiarato è la costituzione di un Comitato di cittadini, che possa così intraprendere azioni ufficiali per “far sentire la voce” dei clavesanesi, delle realtà produttive e dei residenti dei Comuni vicini nelle sedi opportune. A margine dell’incontro di lunedì, gli organizzatori commentano: «Nasce tra le ditte e i maggiori interessati l'idea di un Comitato che affianchi l'Amministrazione, per dire “no” a questo progetto, coinvolgendo i rappresentanti dei territori vicini, per dare più forza all'opposizione».

Il sindaco incontra le Amministrazioni dei paesi vicini
Il sindaco Luigino Gallo, che già durante l’accesa riunione dello scorso 6 ottobre aveva rassicurato i cittadini sulla “contrarietà del Comune all’approvazione di progetti che potrebbero essere dannosi per la salute”, spiega: «In questi giorni l’Amministrazione comunale e gli Uffici hanno lavorato alle controdeduzioni che saranno poi portate in Conferenza dei servizi (la data non è ancora stata fissata, ndr.). Il Comune ha anche incaricato un professionista di settore, che sta analizzando la documentazione prodotta dall’impresa, in ogni sua parte. Crediamo sia importante, in questa fase, anche coinvolgere le Amministrazioni dei paesi vicini a Clavesana. Per questo motivo nei prossimi giorni mi incontrerò con i sindaci in municipio».

Riepilogo dei fatti: la Cement acquista un nuovo terreno e vuole ampliare l’attività
La Cement Srl (che si occupa di produzione di calcestruzzo a Clavesana), proprietà della ditta Barbera Srl dal 2020, ha depositato in Provincia un progetto preliminare, richiedendo l'autorizzazione a procedere "per l'esercizio di operazioni di recupero e deposito preliminare di rifiuti non pericolosi e pericolosi". L'impresa è già insediata nell'area produttiva clavesanese con un impianto di betonaggio alimentato tramite gli inerti prodotti dalla Barbera Srl nella sua cava di Vicoforte, ora però avrebbe in progetto di ampliare il suo raggio d'azione, iniziando ad occuparsi anche di rifiuti. La Cement chiede "un aumento delle quantità stoccabili e di quelle movimentate attualmente – si legge nel documento depositato agli atti in Comune –, con la possibilità di avviare contestualmente una nuova attività di recupero tramite trattamento per frantumazione e vagliatura dei rifiuti speciali non pericolosi di tipo inerte e messa in riserva e deposito preliminare di rifiuti pericolosi e non pericolosi (all'interno di tettoie e capannone) in adiacenza alla sede operativa attuale ma in area produttiva diversa, a Clavesana in località Cascina San Giovanni". Sul sito web dell'azienda, si legge: "Il Gruppo ha acquistato un terreno di 50 mila metri quadrati, che verrà utilizzato per lo sviluppo di un nuovo settore d’attività: l’area infatti è destinata a ospitare un sito per il recupero di macerie nonché per il recupero e lo stoccaggio di rifiuti, aprendo le porte al vasto comparto dell’ecologia".

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