«Sai mica di qualcuno che voglia aprire un negozio a Carrù?». Partì tutto da quella fatidica domanda, era un settembre del 1999. «Stavo spingendo in passeggino mia figlia Sara. “Io!”, risposi subito. “Kaos” nacque così. Dapprima in “franchising”, poi mi sono staccata». Claudia Cigna ha chiuso una bella storia durata 25 anni con un piccolo momento di condivisione insieme alle clienti di sempre, la scorsa settimana. Lo storico negozio di abbigliamento intimo di piazza Dante a Carrù chiude definitivamente le serrande, ma i locali non resteranno vuoti. Una volta buttato giù il muro divisore andranno infatti ad ampliare gli spazi dell’adiacente attività di parrucchiere.
«Ci tengo a ringraziare le mie clienti. Se sono qui da 25 anni è per merito anche loro», continua Claudia. «Voglio ricordare quelle che non ci sono più. Tante ne ho perse con il Covid. Di ognuna conservo un momento particolare, come la signora che mi diceva sempre di voler prendere la “maglia calza” invece di calza maglia». Ci sono poi i tanti ricordi delle sfilate, del presente (l’ultima alla Carrù Fashion Sunday del 2022) e del passato. «Ho avuto tante belle modelle che ora sono diventate amiche. Così come ho sempre “seguito” i miei fornitori nel corso degli anni. Si è creata una rete di affetto e amicizia».
Fino alla decisione, presa con serenità, di chiudere. «La mole di lavoro che c’era anni fa non è più la stessa, vuoi per i centri commerciali, vuoi per le modifiche nei comportamenti d’acquisto. Ho trovato questa “scappatoia” della pensione anticipata: me la prendo e me la godo. Certo, un negozio che chiude non è mai una bella notizia per il paese. Avrei preferito che lo Stato piuttosto che “pensionarci” ci aiutasse ad alleggerire una pressione fiscale sempre più pesante. Così, sarei ancora potuta andare avanti. Ma, voglio rimarcarlo, sono felice della mia decisione. Non vado via con il magone e imboccherei assolutamente altre mille volte questo percorso, compresi tutti gli stessi sbagli, da cui ho imparato molto. Ancora adesso quando tiro su la serranda lo faccio con gioia. Era quello che volevo fare».