"La forza mi è venuta dall’alto, ne sono convinto. Ho pianto, pregato e invocato Maria e lo Spirito Santo. Sono stati 2 anni di grande silenzio, tristezza e isolamento da 41 bis (nessuna comunicazione con l’esterno). Ma anche in catene ero missionario". Così descriveva al Sir il periodo di prigionia il missionario della Società delle Missioni Africane (SMA), p. Gigi Maccalli liberato dopo più di due anni, ad ottobre 2020, in Mali. Era stato rapito la notte del 17 settembre 2018 nella missione di Bomoanga, in Niger, da un gruppo armato. E proprio venerdì 22 ottobre, alle 20,30, p. Gigi Maccalli è a Mondovì, a guidare la Veglia missionaria nella chiesa parrocchiale del Sacro Cuore all’Altipiano, in vista della Giornata missionaria mondiale domenica 24 ottobre sul tema «Testimoni e profeti. “Non possiamo tacere quello che abbiamo visto e ascoltato”»
Nella immagine (foto da Sir), p. Gigi Maccalli dopo la liberazione dai 752 giorni di sequestro e prigionia, prima del rientro in Italia
«Si tratta di una testimonianza che potrà far riflettere su quanto sia serio ed esigente il tema in questione. Oggi, più che mai, come credenti, siamo chiamati a tradurre questa fede in comportamenti e in uno stile di vita che tocchi tutti gli ambiti della società - agigunge don Gainni Martino del Centro missionario diocesano di Mondovì. Noi, che ci diciamo seguaci di Cristo (lo dico con umiltà e rispetto per tutte le fedi del mondo), abbiamo un capitale di valori umani/divini che possono offrire a tutta l’umanità e al pianeta una energia e forza trasformante, nei tempi così difficili, complicati e drammatici che stiamo attraversando. “Sognare in grande e lavorare nel piccolo”: mi sembra un’utile indicazione per svolgere la missione di Testimoni. Il sogno “in grande” possiamo vederlo nell’enciclica “Fratelli tutti”, che stimola a lottare contro le barriere fra le persone e i popoli, per una fraternità universale. Questo sogno, quando è fatto proprio da ciascuno, produce un modo di pensare e di agire, nel contesto della vita quotidiana (e qui si tratta di “lavorare nel piccolo”) che produce “l’effetto onde nel lago causate del sassolino”. Oltre a questo ci è richiesto dal Vangelo di alzare la voce per reagire di fronte a fatti che negano e distruggono i segni di fraternità».
«Pensiamo, in questi tempi, ai 13 Paesi europei che vogliono cingere l’Europa con “una cortina di filo spinato”, per impedire ai migranti di entrare. Di fronte a questa mentalità del rifiuto, dello “stare bene solo noi”, è necessario che si levi un no corale e cresca una forte mentalità di accoglienza, di dialogo, di condivisione e di giustizia planetaria. E’ evidente che, se nelle nostre famiglie, nelle nostre comunità, nelle scuole ecc… si fanno circolare queste idee, sostenute da un conseguente stile di vita, ci si incammina nella strada dei “Testimoni”, diventando “Profeti” di un mondo nuovo. E’ ciò che, a modo loro, chiedono i giovani scesi in piazza in tutto il mondo per difendere il pianeta. Difesa non solo dell’ambiente, ma anche e soprattutto dell’essere umano minacciato nei valori più alti che permettono una convivenza fraterna e pacifica».
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