In uno scorso articolo sui nuovi fermenti artistici presenti in città parlavamo dell'idea brillante di "Colori e segni", una mostra in Santo Stefano che associava opere d'arte astratta informale di autori locali orientati in questo senso con esempi d'arte infantile o comunque genuinamente naif, in un percorso inedito, almeno da noi, avvincente e innovativo (vedi qui
l'articolo).
Un esempio differente sotto molti aspetti, ma nel suo ambito ugualmente stimolante, è quello che viene da "Illustrada", un valido esempio di "mostra diffusa" organizzato da Cocò Communication Coworking e dalla Libreria Confabula. L'esposizione - che gli organizzatori definiscono "mostra-racconto" - si sviluppa infatti su sedici vetrine di Via Sant'Agostino a Mondovì Breo, disponendo nelle stesse altrettante stampe tratte dalle tavole del libro illustrato per bambini "La volpe e l'aviatore" scritto da Luca Tortolini e illustrato da Anna Forlati per Kite Edizioni.
Una delle novità più interessanti dell'editoria di settore, con un rilievo nazionale e non locale, ispirato a un grande classico come "Il piccolo principe" di Saint-Exupery, riletto in chiave autonoma e con esiti di grande fascino grafico. Un percorso sulla pavimentazione con l'icona della piccola volpe guidava i visitatori lungo il percorso espositivo, che veniva a ricostruire l'esile narrazione fiabesca del libro. Le tavole originali di Anna Forlati sono comunque state presentate all'interno della Libreria Confabula, ed eventi di lettura pubblica e un laboratorio creativo con la stessa Forlati - eventi, giustamente, rivolti soprattutto ai bambini - sono stati organizzati nel corso dell'esposizione.
Insomma, un evento particolarmente pensato e curato, di cui è certo apprezzabile anche l'orientamento all'infanzia, fascia importante per l'avvicinamento alla letteratura e all'arte; ma sarebbe molto interessante una riproposizione in chiave "adulta" (nel senso buono del termine, sia chiaro!), magari anche - questa è però una mia fissa personale - nel segno del fumetto, invece che in quello - pur nobilissimo - del libro d'arte. Ma, al tempo stesso, un'idea relativamente concreta semplice (pur col necessario ed evidente impegno organizzativo che vi sta dietro), che fa sperare appunto, oltre al buon successo dell'evento, che possa divenire un modello di nuovi modi di fare cultura "dal basso" e condivisa in città.