Rifiuti: anche Cuneo chiede aiuto a Magliano

Dopo il rifiuto della scorsa riunione, Acem non cambia idea e dice “no” ai rifiuti della Liguria. 

Dopo il rifiuto della scorsa riunione, Acem non cambia idea e dice “no” ai rifiuti della Liguria. Nell’assemblea di martedì sera, infatti, la decisione di stoccare nella discarica di Magliano i rifiuti provenienti da Genova è stata nuovamente cassata, riconfermando quanto già deciso dai sindaci qualche mese fa.

Anche Cuneo chiede aiuto alla discarica di Magliano
Ma, dall’incontro, è emersa un’altra novità, perchè anche Cuneo ha chiesto aiuto ad Acem per risolvere i suoi problemi con i rifiuti. Il presidente Gasco ha infatti informato l’assembela sulla richiesta pervenuta dal Consorzio cuneese di portare nella discarica del Beinale otto mila tonnellate di rifiuti “organici stabilizzati”. Questo conferimento potrebbe andare a sostituire quello degli “ingombranti”, con un quasi sostanziale pareggio del volume, una soluzione che l’assembela da deciso di accettare, a condizione che la scelta comporti un guadagno in termini economici.

«In 10 anni la differenziata dal 20% al 47%» 

Al centro dell’attenzione, anche la situazione economica del Consorzio. Gasco ha voluto ricordare le premesse per cui questo CdA fu eletto, facendo il punto. Il contenzioso contrattuale con AMA, la ditta che gestisce l’impianto di Magliano, è ormai storia passata. Così come la situazione debiti/crediti fra Acem e Ama: tutto chiuso. In sostanza, la lista delle “cose da fare” è stata praticamente spuntata per intero: normalizzata quasi completamente la situazione creditoria nei confronti di alcuni Comuni, in via di chiusura gli arretrati nel pagamento delle TIA e ormai tutte le nuove rifiuterie in programma sono state realizzate o sono in progetto. E la raccolta differenziata è passata in dieci anni dal 20% al 47%: «Un dato positivo – commenta Gasco – che ci sprona a fare ancora di più. Soprattutto va fatto notare che è calata la produzione di rifiuti complessiva, e questo ha un riflesso sui conti di Acem».

Fin qua, il passato. E il futuro? «Ci sono alcuni punti urgenti da affrontare – ha detto Gasco –. Il primo è la discarica di Magliano, che si sta esaurendo e lo risolveremo ampliandola. I crediti si stanno appianando, ma abbiamo un forte debito bancario. Per fortuna possiamo contare sugli affidamenti, cosa non scontata». Tra le ipotesi per ridurre i costi futuri: realizzare un impianto di depurazione a Magliano, che consenta di trattare sia il percolato della discarica attuale che quello dei due vecchi siti, Lesegno e Oteria. Gasco, quindi, ha rispiegato da capo le ragioni dell’ampliamento: «Nel 2011 è diventato evidente che la discarica non sarebbe stata sufficiente, come dimensioni, fino alla durata prevista inizialmente. Quindi è necessario allargarla e l’ipotesi scelta è quella di un’estensione orizzontale. Non possiamo smettere di prendere i rifiuti ingombranti e speciali dal resto della provincia perché altrimenti non rientreremmo nei costi. So che appare una contraddizione, ma queste sono le scelte prese all’epoca».

Le richieste di Magliano: altri 100 mila euro all'anno e riduzione della tariffa. «Deciderà un gruppo di lavoro»

Nodo irrisolto, invece, la questione compensazioni per il Comune di Magliano in vista dell’ampliamento della discarica. L’impasse riguarda soprattutto la richiesta di Bailo sul benefit di 100 mila euro all’anno ed il contributo in più per arrivare all’azzeramento della bolletta rifiuti di Magliano fino al 2054. «Ci è parsa un po’ eccessiva – ha detto Gasco –. Ci piacerebbe portare in assemblea una cosa già condivisa. La nostra ipotesi è fino al 2024». La convenzione attuale prevede che Magliano abbia un contributo di circa 100-120 mila euro all’anno fino all’esaurimento della discarica. Alla fine, la decisione è stata rinviata: verrà nominata una Commissione con un membro per ogni area che farà una proposta a Magliano sull’importo economico.

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