2019 a fumetti: una classifica

2019 a fumetti: la top ten italiana del 2019, stilata dal nostro esperto, Lorenzo Barberis. In classifica anche l'esordio di Lorenzo Mò, Dogmadrome.

Il 2019 a fumetti si è concluso: stilarne una classifica, chiaro, è più che altro un gioco letterario. Sono quindi inevitabili esclusioni eccellenti, o disposizioni nella graduatoria che possono far discutere. E questo, in fondo, può essere anche positivo. E dopo questo doveroso disclaimer, ecco qua la mia classifica del fumetto italiano del 2019.

10 - Zuzu, Cheese.

Un fenomeno in crescita nel 2019 a fumetti è quello del “fumetto disegnato male”: Zuzu ha esordito con Cheese, opera che tratta di bulimia: per ora meno nota e un po’ meno mediatica di altri nomi, ma indubbiamente molto solida nel segno.

2019 a fumetti

9 - Mattioli, Bazooly Gazooly.

Il maestro dell’avanguardia Cannibale, Mattioli, il padre nobile dell’attuale espressionismo pop del fumetto scompare in un 2019 a fumetti che aveva visto la riedizione di tre suoi importanti lavori. Da studiare, e ammirare.

Dogmadrome

8 - Lorenzo Mò, Dogmadrome.

Lorenzo Mò si è imposto sulla scena con il suo esordio con la graphic novel Dogmadrome, raffinata escursione nell’immaginario fumettistico e del gioco di ruolo: una delle declinazioni più convincenti del neopop imperante, che anche in questo 2019 a fumetti si impone sempre più.

2019 a fumetti

7 - Yvan Alagbé, Negri gialli.

Un  potente volume che affronta il tema della Francia coloniale: meriterebbe una vasta diffusione per la drammatica attualità di questo grande affresco di neorealismo fumettistico. Un volume non italiano, unico della classifica: ma, in questo caso, la traduzione di quest'opera è di per sé un evento.

2019 a fumetti

6 - Lorenzo Palloni, La lupa.

Tra i migliori autori emersi dal webcomic, Lorenzo Palloni con la sua narrazione lucida e precisa appare proiettato verso un ruolo sempre più rilevante nella scena italiana. Anche in questo 2019 a fumetti, infatti, il webcomic continua la sua importanza.

2019 a fumetti

5 - Mirka Andolfo, Mercy.

Altra autrice indubbiamente in costante crescita. Qui sembra superare la prevalente dimensione comica che ha segnato il suo esordio con Sacro e Profano.

4 - Alessandro Bilotta, Mercurio Loi.

Bilotta ha confermato, in questa serie di sedici numeri strettamente interconnessi, di saper usare il seriale per realizzarvi una affascinante stratificazione di livelli, un labirinto di segni come grande opera della postmodernità. In questo 2019 a fumetti la serie si è chiusa con "La morte di Mercurio Loi". Un finale coerente, circolare e riflessivo.

3 - Mauro Boselli, Dampyr.

Dampyr, con le sue rinnovate citazioni lovecraftiane di alto pregio è un sempreverde classico del popolare che meriterebbe maggiore centralità nell’attenzione del pubblico e della critica. Stupisce che Boselli non goda di un riconoscimento maggiore, dato il suo rilievo sulla scena del fumetto italiano.

2 - Gipi, Momenti straordinari con applausi finti.

Con all’attivo una serie invidiabile di riuscitissimi romanzi a fumetti, Gipi ha esplorato pienamente il suo segno ed è indubbiamente entrato ormai a pieno titolo nel novero dei grandi del fumetto italiano.

1 - Paola Barbato, Dylan Dog.

E veniamo al primo posto.

Il Dylan Dog di Roberto Recchioni è divenuto, volenti o nolenti, il fulcro del mondo fumettistico italiano, come ponte di mediazione tra le istanze del fumetto autoriale – spesso ospitato su queste pagine a fianco dei padroni di casa del popolare, vecchi e nuovi - e la tradizione classica di via Buonarroti.

In questo 2019 a fumetti Recchioni porta a casa un ciclo in continuity -pur blanda - che è riuscito ad attrarre la piena attenzione dei media, con prime pagine su Repubblica e altri giornali mainstream. Oltre al consolidarsi del ritorno di Sclavi in nuove storie. Oltre al manifestarsi concreto della joint venture con la DC Comics, col crossover di Batman e Dylan (sempre suo).

Ma l’operazione-chiave del ciclo della meteora è riuscito anche grazie al supporto fondamentale di Paola Barbato. L'autrice ha retto sulle sue spalle il numero più alto di numeri con una resa sempre alta. Per cui questo 2019 a fumetti è indubbiamente (anche) suo.

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