di EZIO CASTELLINO
Sarà la Cooperativa sociale “Proteo” di Mondovì a gestire, per i prossimi tre anni, il Rifugio alpino del Pian delle Gorre, in alta Valle Pesio. La Cooperativa monregalese, vincendo il bando indetto dall’Ente di gestione delle Aree protette delle Alpi Marittime, si occuperà anche delle aree attrezzate e dei parcheggi del Parco, fra la Certosa ed il Pian delle Gorre. Il nuovo gestore garantirà quindi anche il servizio biglietteria, la pulizia dei tre servizi igienici pubblici e lo sfalcio dell’erba nelle aree attrezzate, tutti compiti che negli ultimi anni erano stati affidati alla Cooperativa Servizi Valle Pesio. Il Parco ha infatti preferito avere un unico interlocutore al quale fare riferimento per la gestione turistica e ricettiva dell’area. «Siamo molto contenti di iniziare questa avventura in alta Valle Pesio, una realtà che già conosciamo avendo gestito per alcuni anni il servizio di raccolta differenziata dei rifiuti per il Comune di Chiusa Pesio – spiega Fabrizio Clerico –, presidente del CdA della “Proteo” –. Entro la metà di marzo, dopo alcuni lavori di manutenzione interna, vogliamo riaprire la struttura. Il nostro intendimento è anche quello di attivare un punto informativo al piano terra del fabbricato. Si tratta di un ambiente nato con questo scopo, ma non più utilizzato nel recente passato. Forti della nostra collaudata organizzazione, vogliamo muoverci su più fronti: ristorazione di qualità, accoglienza ed organizzazione di eventi qualificanti, legati principalmente ai temi dell’ambiente e della natura. Le nostre proposte gastronomiche saranno legate anche ai prodotti biologici e del territorio». La struttura ricettiva accoglie in due camere ed un camerone sino a 16 ospiti, con una zona ristorazione, caratterizzata da una veranda con un’ampia vetrata con vista sull’imponente ed inconfondibile massiccio calcareo del Marguareis, nella quale possono trovare posto comodamente oltre 30 persone. «Il nostro punto di forza nella gestione sarà quello di essere una Cooperativa sociale, con un’organizzazione strutturata – conclude Fabrizio Clerico –. Contiamo di fare interagire fra le 10 e le 15 persone, alcune parzialmente altre totalmente impegnate nella gestione. In linea con le nostre finalità, vogliamo anche dedicare un’attenzione particolare alle persone più fragili. Il nostro intendimento è quello di prenderci cura del territorio sotto tutti gli aspetti, collaborando attivamente con l’Ente Parco ed il Comune». Il rifugio è normalmente raggiungibile attraverso la strada regolamentata che dalla Certosa risale sino al Pian delle Gorre, mentre nella stagione invernale, a causa della inevitabile valanga che si abbatte sulla carreggiata, si può arrivare sino alla struttura percorrendo la strada sterrata delle “Canavere” che, costeggiando per il primo tratto la sinistra orografica del torrente Pesio, risale sino al pianoro.