Ristoranti: calo del 40%. Hotel o B&B: disdette per 15 giorni e calo del 75%. Bar: calo del 40%, che va fino a meno 70% in concomitanza con la cancellazione degli eventi. Questi sono i dati che ha diffuso oggi Confcommercio Cuneo. Se vi stavate chiedendo quali danni ha fatto l'emergenza coronavirus, ecco la risposta.
«Mai vista una cosa del genere», commenta la categoria. «La provincia di Cuneo non ha casi di coronavirus: eppure gli alberghi sono vuoti, i ristoranti deserti, i tavolini dei bar sembrano quelli dei film di guerra» . E stanno arrivando tante disdette anche nelle stazioni turistiche di montagna: una mazzata, nel momento in cui la stagione turistica stava godendo di una primavera dalle temperature estive.
In compenso, nei pochi giorni di allarme gli alimentari e i prodotti per la pulizia hanno registrato un incremento del 25-30%. Almeno, per questa settimana: perché l'assurdo accaparramento di provviste che ha svuotato gli scaffali di farmacie e supermercati di disinfettanti, scatolette e pasta, significa solamente che quei beni non verranno comprati nelle settimane a venire.
Il punto fatto da Confcommercio Cuneo questa mattina pare un bollettino di guerra. «Il danno sarà notevole - ha detto il presidente Luca Chiapella - e ci vorranno settimane a calcolarlo. Qualcuno dovrà rendere conto di questo impatto devastante. Auspico che si torni alla normalità già da lunedì, la riapertura delle scuole sarà già un segnale. Ma la nostra credibilità a livello internazionale è stata praticamente azzerata. Ci abbiamo messo anni a rendere il nostro territorio attrattivo dal punto di vista turistico. Dobbiamo prepararci a un rilancio forte, dobbiamo essere al fianco delle imprese per aiutarle a uscire da questa situazione».
Il calo più pesante si è avuto ovviamente laddove l'ordinanza incide in modo diretto, ovvero eventi, discoteche eccetera, con cali che vanno dall'85% al 100%. Ma a patire sono stati anche i negozi normali, i parrucchieri (semi vuoti perché si teme il contagio), ovviamente le strutture ricettive.
La richiesta alle Regioni: preparare immediatamente un piano di interventi che consentano di gestire i danni avuti da questa emergenza. «Serve un "piano Marshall" che consenta di rilanciare nel più breve tempo possibile le nostre aziende. Solo se riusciremo a gestire questa situazione potremo sperare in una rapida risalita».
Mauro Bernardi, presidente ATL: «Il problema ci è caduto addosso creando un danno economico enorme al settore turistico e commerciale».