Coronavirus, in Piemonte scuole chiuse fino al 9 marzo. Firmata la proroga dello stop

Non si placa l'allarme coronavirus: in Piemonte scuole chiuse fino al 9 marzo. Nelle prossime ore il presidente Cirio firmerà l'ordinanza

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Interventi di igienizzazione alla Scuola forestale di Ormea

Non si placa l'allarme coronavirus: in Piemonte scuole chiuse fino al 9 marzo. Nelle prossime ore il presidente Cirio firmerà l'ordinanza

Non si placa l'allarme coronavirus in Piemonte: le scuole restano chiuse fino al 9 marzo. Nella tarda serata di lunedì 2 marzo il presidente Cirio ha firmato l'ordinanza per i plessi di ogni ordine e grado, accodandosi così alle decisioni Lombardia, Veneto ed Emilia Romagna.  Una decisione che cambia quanto si era stato in un primo momento (LEGGI QUI): due giorni di chiusura, lunedì 2 e martedì 3 marzo, per una fase di "igienizzazione" e poi una ripresa delle lezioni. Perché una "igienizzazione"? L'Ufficio scolastico spiega: «Importante avere nell'immediato l'apertura degli edifici, per concedere due giorni per consentire di accogliere gli studenti in ambienti puliti e sicuri».

«Non abbassare la guardia»

La proroga è stata decisa con una ordinanza firmata dal presidente della Regione Piemonte, sentito il Ministero della Salute. Il Presidente Cirio ha spiegato che, «a fronte della decisione di riapertura delle scuole decisa dal Governo a partire da oggi, la Regione Piemonte aveva ritenuto necessario un percorso più cauto e graduale per il proprio territorio, alla luce della sua posizione di confine e delle interconnessioni con la vicina Lombardia, l’area più colpita dal contagio da coronavirus. Era stata così decisa la sola riapertura degli edifici scolastici oggi e domani per una igienizzazione straordinaria delle aule e degli ambienti comuni, ma anche per avere due giorni in più di tempo per valutare l’evolversi del contagio». «Nei giorni scorsi – spiega il Presidente –speravamo di poter tornare da mercoledì a una situazione di normalità totale, dando la possibilità a tutti gli studenti di riprendere regolarmente le lezioni. Oggi, però, abbiamo acquisito le valutazioni dei sanitari dell’Unità di Crisi che “valutata la situazione epidemiologica non ancora stabilizzata del Piemonte, a fronte di una situazione con evolutività non prevedibile nelle regioni confinanti, considerato il doveroso criterio di cautela nei confronti della popolazione scolastica e dei relativi nuclei familiari” hanno comunicato alla Regione l’opportunità di sospendere l’attività scolastica per l’intera settimana. A questa posizione si sono aggiunte le considerazioni delle associazioni più rappresentative di medici e pediatri, che hanno rimarcato la necessità di non abbassare la guardia contro il virus e di proseguire con lo stop delle lezioni scolastiche. Per questa ragione abbiamo voluto continuare a essere prudenti, consapevoli che in gioco c’è la salute dei nostri figli».

L’ordinanza regionale prevede l’estensione fino al giorno 8 marzo incluso la sospensione, già prevista per il 2 e 3 marzo, dei servizi educativi dell'infanzia e delle scuole di ogni ordine e grado, nonché della frequenza delle attività scolastiche e di formazione superiore, corsi professionali ivi compresi i tirocini curriculari, master, università per anziani, con esclusione degli specializzandi nelle discipline mediche e chirurgiche e delle attività formative svolte a distanza.

Il punto dei probabili casi in Piemonte

Secondo l’ultimo bollettino sanitario trasmesso dalle Regione Piemonte alle 19,30 di lunedì 2 marzo «Sono 53 i casi risultati positivi al coronavirus “COVID-19” in Piemonte: 37 in provincia di Asti, 7 in provincia di Torino, 4 nel Verbano Cusio Ossola, 3 in provincia di Novara, 1 nel Vercellese e 1 nell’Alessandrino. Dodici persone sono tuttora ricoverate in ospedale: 6 ad Asti, 3 a Novara e 3 all’ospedale Amedeo di Savoia di Torino. Altri tre pazienti sono ricoverati in terapia intensiva. Sono sempre 37 le persone in isolamento fiduciario domiciliare, la maggior parte componenti della comitiva reduce dal soggiorno di Alassio. Nel pomeriggio è risultato positivo al test il paziente ricoverato da ieri all’ospedale di Tortona. Finora sono 443 i tamponi eseguiti in Piemonte, 367 dei quali risultati negativi. Dall’Istituto Superiore di Sanità è stato al momento confermato un solo caso, sui 53 complessivi. Per gli altri si attende ancora il responso dello stesso Istituto».

Ospedali dedicati al Covid-19

L’assessore, alla Sanità ha annunciato che a breve verranno individuati due COVID-19 Hospital totalmente dedicati all’emergenza coronavirus. Attualmente, in Piemonte sono oltre 200 i posti letto disponibili in rianimazione. In due ospedali, il Sant’Andrea di Vercelli e il Carle di Cuneo, sono già disponibili le rianimazioni dedicate al COVID-19. L’obiettivo è preservare gli ospedali di maggiore specializzazione per le esigenze di tutta la popolazione mantenendo posti per emergenze ordinarie e interventi in elezione.

Due milioni di euro per la ventilazione

Annunciata anche la spesa di 2 milioni di euro per l’acquisto di postazioni per la ventilazione. Proseguono i contatti con le Scuole nazionali di Anestesia e Medicina di urgenza e di emergenza per il rapido reclutamento degli specializzandi che possono essere utilizzati negli ospedali. L’assessore alla Sanità rinnova l’invito alla popolazione ad avere comportamenti responsabili ad evitare gli assembramenti.

Sospendere le norme sugli "aiuti di stato"

Nell'ambito dell'emergenza coronavirus, oltre alla situazione delle scuole la Regione Piemonte si trova a dover affrontare anche le difficoltà del mondo economico e produttivo. Cirio: «Mercoledì sarò a Roma con le altre Regioni per chiedere un piano di aiuti. Si dovrà fare i conti anche con l'Europa e chiederò che venga sospesa la normativa sugli aiuti di Stato per consentirci di aiutare le nostre aziende. L'Europa deve essere madre e non matrigna».

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