Regione Piemonte: scuole riaperte, a lezione da mercoledì

DECISIONE DEFINITIVA: Regione Piemonte, scuole riaperte e a lezione da mercoledì. Cessano le misure restrittive su eventi e manifestazioni

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DECISIONE DEFINITIVA: Regione Piemonte, scuole riaperte e a lezione da mercoledì. Cessano le misure restrittive su eventi e manifestazioni

È arrivata la decisione definitiva da parte della Regione Piemonte:si torna a scuola. Lo ha comunicato ufficialmente il presidente della Regione Alberto Cirio dopo la videoconferenza fra Governo e Regioni. «Gli istituti di ogni ordine e grado riaprono da lunedì 2 marzo per il personale e mercoledì 4 marzo per gli studenti: con due giorni di tempo per "igienizzazione" - questo il termine specifico usato dal presidente Cirio - delle aule». Unica eccezione le Università (vedi dopo). Perché una "igienizzazione"? L'Ufficio scolastico spiega: «Importante avere nell'immediato l'apertura degli edifici, per concedere due giorni per consentire di accogliere gli studenti in ambienti puliti e sicuri». Due giorni utili, a specificato Cirio, anche per: «Monitorare ancora la situazione dell'evoluzione del contagio. Era un'operazione giusta da fare e abbiamo avuto l'ok del presidente del Consiglio. La Provincia di Cuneo è sotto osservazione per la vicinanza con la Provincia di Savona». Si attende il DPCM (decreto del presidente del consiglio dei ministri) per tutte le indicazioni e le accortezze che il Governo deciderà di assumere. Arriverà anche una circolare esplicativa dalla Regione.

La decisione è stata presa al termine della videoconferenza tra le Regioni e il Governo per le nuove misure di contenimento del coronavirus e fronteggiare i prossimi giorni di emergenza. La decisone è dunque stata assunta dalla Presidenza del Consiglio dei Ministri. Le Università invece saranno chiuse fino al 7 marzo, compreso il Politecnico di Mondovì e l'Università di Pollenzo.

LE NUOVE MISURE. L'ordinanza di chiusura per discoteche, teatri, cinema, impianti sportivi e manifestazioni termina domenica 1º marzo. Ora si parla di "mitigazione" delle misure, cercando sempre di evitare assembramenti: per esempio, i musei potranno riaprire ma scaglionando gli ingressi ed evitando assembramenti.

DOMENICA OK ALLE MESSE. Sentito il Presidente della Regione Piemonte e il Prefetto Moderatore, Mons. Cesare Nosiglia, Presidente CEP, e i Vescovi piemontesi comunicano che domani, domenica 1 marzo, in conformità con la circolare che verrà emanata più tardi, potranno essere celebrate tutte le Messe festive nelle diocesi del Piemonte, rispettando le precauzioni già indicate in precedenza. Come comunicato anche dal vescovo di Mondovì, Egidio Miragoli, «in questa prima domenica di Quaresima è possibile recuperare il gesto della imposizione delle ceneri (sul capo, senza contatto fisico). Per precauzione si dovrà evitare lo scambio della pace, la distribuzione della santa comunione sarà solo sulla mano e l'acqua benedetta sarà tolta dalle acquasantiere».

CHIUSE LE UNIVERSITA' IN PIEMONTE - L'Ateneo di Unito comunica che «in attesa di nuove disposizioni ministeriali le attività didattiche in presenza rimangono sospese fino a sabato 7 marzo in tutte le sedi dell'Ateneo e dei Dipartimenti, incluse le sedi extrametropolitane. Sono allo studio modalità di recupero e di didattica alternativa che saranno comunicate al più presto». Il comunicato del rettore di PoliTO Guido Saracco. «La riprogrammazione delle prove d'esame scritte e in laboratorio informatico previste nei giorni dal 2 marzo al 7 marzo è annullata. Le prove verranno ricalendarizzate in data da destinarsi in un appello di recupero. I docenti potranno comunque utilizzare la modalità orale telematica per dare l’opportunità a coloro che lo desiderano di sostenere gli esami nel corso della prossima settimana. Le lezioni del secondo periodo didattico avranno inizio il 9 marzo».

SCUOLE IN LIGURIA - Scuole chiuse anche la prossima settimana in provincia di Savona. Aperte nel resto della Regione. Lo ha detto il presidente della Regione Giovanni Toti al termine del vertice in videoconferenza con il premier Conte, gli altri governatori, l’istituto superiore di sanità e il ministero della Salute. «I provvedimenti – ha spiegato Toti – saranno contenuti in un Dpcm adottato d’intesa con i governatori delle regioni interessate e verrà reso noto nella giornata di domani». «Di principio – ha precisato ancora il governatore – la provincia di Savona vedrà ancora applicate sostanzialmente le limitazioni che oggi valgono per l’intera Liguria, mentre le altre province della Liguria torneranno aree assimilate al resto del Paese». Un provvedimento che nasce dal fatto che nel savonese è presente ancora il focolaio alassino in continua evoluzione. La situazione sanitaria è ancora monitorata e quindi la volontà è quella di applicare ancora misure restrittive, a titolo precauzionale. In un primo tempo si era pensato ad una chiusura solo nel comprensorio alassino, tuttavia gli spostamenti e l’aspetto mobilità legato agli studenti estende lo “stop” a tutto il territorio provinciale.

IL PUNTO DEI CASI PROBABILI IN PIEMONTE
Attualmente 7 casi ricoverati (1 a Torino, presso l’Amedeo di Savoia, 3 al Cardinal Massaia di Asti e 3 al Maggiore della Carità di Novara. Nessuno in terapia intensiva) e 36 in isolamento domiciliare. Dei 7 casi di contagi in ospedale, solo 1 resta un caso "confermato", gli altri 6 "probabili" in attesa per l'esito delle controanalisi che verranno effettuate dall’Istituto superiore di Sanità, che potrebbero anche certificare la negatività. Idem per i 36 in isolamento domiciliare. L'assessore alla Sanità precisa che sono state già effettuate tutte le indagini epidemiologiche e che c'è la certezza che tutti i nuovi contagi sono riconducibili al focolaio lombardo. Non c'è un focolaio piemontese.

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