Mondovì, morto per coronavirus Massimo Mantovan. L'ex segretario AN di Savigliano aveva 58 anni. È il secondo decesso all'ospedale monregalese
Massimo Mantovan, 58 anni, saviglianese è venuto a mancare all'ospedale di Mondovì, dove era ricoverato dopo aver contratto il coronavirus Covid-19. Lavorava in Lombardia, nell'area del Lodigiano, ma aveva la residenza a Savigliano. Qui tornava spesso dalla famiglia, dalla moglie e dal figlio.
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Figura nota nel panorama politico locale, era anche stato candidato sindaco nel suo paese. Così lo ricorda il gruppo di Fratelli d'Italia Cuneo: «Massimo era uomo di alti ideali, già giovanissimo militante e dirigente del MSI, aveva ricoperto la carica di segretario di Alleanza Nazionale di Savigliano. Ci inchiniamo affranti alla sua memoria e partecipando al dolore della sua famiglia».
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I MEDICI PIEMONTESI: «SITUAZIONE DISPERATA» - Lettera aperta inviata al premier Conte e formata dagli Ordini dei Medici del Piemonte e da tutti i sindacati dei medici: «Chiediamo con estrema urgenza al Governo di intervenire a supporto della Regione Piemonte per affrontare l'emergenza Covid-19». L'appello dei medici è disperato, e ricalca nei toni e nei contenuti quello diffuso ieri sera dal presidente Alberto Cirio (LEGGI QUI): «Vi preghiamo di intervenire con urgenza a supporto della Regione Piemonte - scrivono – per permetterci di affrontare l’epidemia da COVID-19, che nelle nostre città prosegue il suo diffondersi con valori esponenziali».
«Il personale sanitario è sprovvisto degli adeguati dispositivi di protezione e cura i pazienti a rischio della propria salute. Mancano ventilatori, caschi Cpap, farmaci. Non abbiamo medici a sufficienza, sia per l’esplosione dei casi ricoverati sia per la quarantena di molti di noi, che si sono infettati lavorando. Tutti siamo allo stremo. Iniziano a scarseggiare i posti letto in rianimazione e nei reparti: alcuni colleghi sono disperati. Vi chiediamo di intervenire al più presto perché la situazione è grave e nei prossimi giorni diventerà drammatica. Vi chiediamo di rifornirci al più presto di tutto il necessario per curare la popolazione senza rischiare la vita. Vi chiediamo semplicemente di metterci in condizione di poter fare il nostro lavoro».
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