Riaperto il Pronto soccorso di Mondovì con i percorsi "covid" e "no-covid": nuova organizzazione con una separazione fisica per i pazienti del DEA
Dopo due giorni di inaccessibilità, ha riaperto questa mattina (mercoledì 1 aprile) il Pronto soccorso dell'Ospedale di Mondovì. Era stato chiuso nella notte fra domenica e lunedì a causa della maxi-emergenza successiva al ricovero dei 37 ospiti della casa di riposo di Villanova.
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Prima di accedere al Pronto soccorso bisogna sempre sottoporsi al pre-triage (con misurazione della temperatura) presso una delle due tende della Protezione civile allestite sul piazzale davanti all'ingresso. Ma da oggi c'è una novità per quel che riguarda i percorsi per pazienti "no-covid" ("pulito") e "covid" (il cosiddetto percorso "sporco"): la divisione per i pazienti non è più soltanto segnata e assicurata attraverso al conduzione del personale, ma è anche delimitata fisicamente da paratie mobili che hanno letteralmente "diviso in due" il DEA.
A MONDOVÌ CIRCA 50 POSTI… PER ORA
L’emergenza di Villanova ha portato l’Ospedale di Mondovì a intraprendere quella che potremmo chiamare la “fase-2” dell’accoglienza per malati covid: l’incremento dei letti. Il nuovo reparto dedicato è stato allestito svuotando il secondo comparto di Medicina, coi pazienti trasferiti altrove già da lunedì mattina. Attualmente il “Regina Monts Regalis” ha circa 50 letti, divisi tra i 42 di Medicina e quelli di terapia intensiva/rianimazione. Dei 37 pazienti portati da Villanova a Mondovì, 18 sono stati ricoverati al “Regina Montis Regalis”, mentre gli altri sono stati trasferiti negli ospedali di Saluzzo e Alba. La domanda è: i letti si esauriranno nuovamente?
IL “PIANO INCREMENTI” DELLA REGIONE
La probabilità che gli attuali 42 posti finiscano per essere totalmente occupati in breve tempo è ovviamente molto alta: martedì sera ne risultavano già occupati 39, ma la cifra potrebbe essere cambiata nel corso della notte. Proprio per questo la Regione ha un “piano ospedali” che va ben oltre i numeri attuali e che, oltre a comprendere il nuovo nosocomio di Verduno aperto in questi giorni (che però verrà dedicato in una prima fase a gestire i casi post-acuzie), prevede incrementi progressivi dei letti covid in tutti gli ospedali della provincia. Il calcolo dei letti riservati a coronavirus si basa su una percentuale sui letti totali, con un peso diversi fra ospedali di territorio (come Ceva) e ospedali “hub” (cardine) come Mondovì. Il numero prevede un incremento fino a 74 posti per Mondovì e fino a 24 a Ceva (che già 20 posti dedicati). Ricordiamo che il Pronto soccorso di Ceva è stato temporaneamente sospeso la scorsa settimana, per riorganizzare il personale sanitario (in particolare gli anestesisti, ma ovviamente vale anche per gli infermieri) e ridistribuirlo secondo le necessità dell’emergenza.
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