È una “Fiera”, questa, che ha attorno un’attenzione mediatica non da poco. Venerdì scorso è sbarcata la troupe del Tg3 e giovedì scatta il grande giorno. Si prospetta un giorno freddo, ma “caloroso” come sempre. Aggiungiamoci in più il ritorno, dopo due anni, della data della tradizione, in un contesto in cui il futuro appare ancora tutto in bilico fra l’8 dicembre e non. Questa edizione avrà un peso enorme. I capi iscritti, alla data di scadenza, sono in totale 184. In linea, grosso modo, con lo scorso anno, in un contesto comunque di grande ascesa (nel 2016 erano 163). I buoi sono 63, 47 i manzi, 27 i vitelli castrati, 15 le vitelle e 12 le manze. In più anche 10 vacche, 7 torelli e 3 tori. Di tutti questi ne verranno premiati “solo”104. Durante la cerimonia di premiazione, dalle 11, nel Bue Stadium. In paese i residenti potranno uscire in auto, ma le vie d’accesso ai mezzi in entrata naturalmente saranno chiuse per tutta la giornata. Non è più necessario, come invece lo era stato lo scorso anno, il pass per parcheggiare l’auto nel concentrico. In totale sono quattro le aree periferiche di sosta a pagamento: le zone artigianali di Carrù e Clavesana (da cui ci sono le navette gratuite) e i due piazzali davanti al “La Nicoletta” e al cimitero. La tariffa auto è di 5 euro nelle aree artigianali e 10 nelle altre due zone. Lo spettacolo vero arriva però con il “Bollito No Stop” (dalle 8 a tarda serata) e la tradizionale colazione di trippe all’alba in tutti i ristoranti. Insomma buon appetito e buona fiera.
Pranzi da record: per i “Gran Galà” della Pro Loco liste d’attesa e tutto sold-out
La Fiera non è solo “mangiare e bere”. Su questo concetto si è “battuto” più volte, prendendo atto dalla tendenza degli ultimi anni a lasciare in rassegna ampi spazi dedicati al sociale e alla riflessione. Basti vedere l’evoluzione nel corso del tempo del premio “Bue d’oro” assegnato ora per meriti prettamente sociali. Ma naturalmente quella parte lì, il “mangiare e bere”, non va rinnegata, specie di fronte alle eccellenze che si gustano da queste parti. L’impianto principe della Fiera, oltre alla parte squisitamente zootecnica, è infatti questo. Se l’anno scorso si parlava di “Buona la prima” per la nuova Pro loco carrucese, quest’anno gli stessi termini vanno addirittura arricchiti. Non si tratta di inguaribilie ottimismo, ma di numeri nudi e crudi. Che confermano quello è un dato di fatto: negli ultimi tempi, la Fiera sta aumentando l’attenzione mediatica attorno a sé. «Al pranzo d’esordio – racconta il presidente della Pro, Gino Nasari –, il “Galà” del 2 dicembre, le prenotazioni erano sold-out: ci siamo fermati a 580 persone. In settimana, alla cena della “Bourguignonne”, ce n’erano quasi 300: un centinaio in più dell’anno scorso. E alla cena delle “Eccellenze” di sabato avevamo stimato 400 commensali. Sono arrivati in 525». L’evento più richiesto è naturalmente quello dei pranzi del “Gran Galà”. «In tutte e tre le date, le prenotazioni sono “fumate” in poco tempo. Addirittura abbiamo liste di attesa di 60-70 persone per l’ultima data del 16 dicembre».
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