Festival dei giovani musicisti europei: domenica il primo appuntamento

La prima matinée a Piazza, presso il Circolo sociale di lettura con un concerto “a km 0” dedicato ai talenti di casa nostra. Si comincia alle ore 10.30. La presentazione del primo concerto e l'intervista all'arpista vicese Alice Nasi

Tre musicisti giovani, in un caso giovanissimi. Tutti promettenti talenti piemontesi: comincia da loro il Festival dei giovani musicisti europei, la kermesse organizzata dall’Associazione Linus Cultura e curata da Lutz e Grazia Ludemann, che porterà a Mondovì il meglio dei talenti emergenti in circolazione in Europa. La prima ad esibirsi, nella mattinata di domenica 28 ottobre (l’appuntamento è per le 10.30 presso il Circolo di lettura a Piazza) sarà Alice Nasi, arpista vicese diciassettenne. Alice ha cominciato nel 2008 proprio dalla Scuola comunale cittadina, per poi proseguire gli studi e giungere alla prestigiosa certificazione Associated Board of the Royal School of Music di settimo livello. Ha già esperienza di concerti in orchestra e per arpa sola, inoltre ha partecipato a masterclass di perfezionamento con Margherita Bassani (1ª arpa dell’Orchestra sinfonica nazionale della Rai), Marcella Carboni, Gabriella dall’Olio, Park Stickney. Come si evince anche da alcuni di questi nomi, Alice è un’artista eclettica, che spazia dal repertorio classico a quello moderno. Lo dimostrerà con il suo programma, che accosta il brano simbolo dell’arpa classica, la Toccata in la maggiore di Paradisi (nota per essere stata la colonna sonora dell’”Intervallo” Rai) e un arrangiamento del popolarissimo brano “Stand By Me” di Ben E. King, uscito nel 1961. Un vero e proprio saggio di versatilità, per uno strumento generalmente associato a un determinato repertorio e a caratteristiche espressive precise e codificate. Dopo di lei sarà la volta della pianista pinerolese Ginevra Chiolero, di soli 12 anni.

Ginevra si è avvicinata agli 88 tasti a 5 anni, studiando nella scuola di Maria Campajola, ed ha partecipato a numerosi concorsi pianistici nazionali e internazionali, ottenendo diversi primi premi da solista, in duo e a quattro mani. Farà ascoltare un repertorio ottocentesco, con una selezione di brevi pagine del notissimo operista Gioacchino Rossini (tutti tratti dai Péchés de Vieillesse, ascrivibili al periodo parigino del compositore: “Danse siberienne”, “Une caresse a ma femme” e “Petite Caprice”) e del meno noto Giuseppe Martucci (il 5º dei Pensieri musicali, uno “Scherzino op. 29”, “Studio op. 47”). In ultimo, sarà sul palco il biellese Giovanni Carraria Martinotti, classe 1996.

Ha cominciato a studiare il pianoforte a 11 anni, si è diplomato con il massimo dei voti e la lode al Conservatorio “Verdi” di Torino ed ha proseguito un percorso di perfezionamento con le masterclasses di pianisti di livello internazionale, come Badura Skoda, Ramin Bahrami, Andrea Lucchesini, Pietro De Maria, Andrzej Jasinski, Arnulf von Arnim (di cui è tuttora allievo) e Lang Lang. Giovanni presenterà un programma molto eclettico, con brani tratti dal repertorio antico, classico, romantico e moderno: suonerà tre sonate di Scarlatti, la sonata in si minore Hob. XVI di Haydn, la 3ª sonata di Prokofiev e “L’isle Joyeuse” di Claude Debussy.

Alice Nasi: «Ho studiato l’arpa per caso: volevo suonare il piano!»

 Il Festival dei giovani musicisti europei 2018 sarà inaugurato da un talento del nostro territorio: Alice Nasi vive a Vicoforte ed è molto giovane, ha 17 anni e già può vantare masterclasses con insegnanti prestigiosi, e una certificazione di livello internazionale. E pensare che questo percorso è cominciato quasi per caso, come ci racconta lei stessa: «Inizialmente volevo studiare il pianoforte, mi sono iscritta alla Scuola comunale di musica, solo che quell’anno erano cominciati i corsi di arpa, così mi sono avvicinata a quello strumento e mi ci sono appassionata. Da piccola mi piaceva moltissimo il film Disney “Gli Aristogatti” in cui uno dei mici suonava l’arpa e questo è sicuramente stato un incentivo in più per me». Hai cominciato alla Scuola di Mondovì e come hai proseguito gli studi? «Continuo ad andare a lezione dalla professoressa Valentina Meinero: ho cominciato con lei e non ho più smesso, adesso mi segue privatamente. Poi ho partecipato a tante masterclasses e diverse occasioni di crescita musicale. Nel 2017 ho ottenuto la certificazione Associated Board of the Royal School of music. Ho studiato con tanti insegnanti del mondo classico, ma devo dire che mi sono appassionata molto al jazz e al repertorio moderno, sento che mi rispecchia di più e sto proseguendo in questa direzione».

Come vedi il tuo futuro? Hai ambizioni professionali in campo musicale?

«Non ho ancora deciso, tra un anno mi diplomerò e dovrò prendere decisioni importanti, anche perché c’è anche l’opzione universitaria. Non so onestamente se la musica farà parte del mio futuro professionale o se resterà una passione, un hobby. Vedremo in futuro»

Domenica suonerai la Toccata di Paradisi, pezzo simbolo dell’arpa in musica, e un classico del soul, “Stand by me”. È una scelta che vuole rispecchiare la versatilità del tuo strumento?

«Sì, diciamo che ci tenevo che ci fosse anche un brano jazz, per esprimere pure questo lato della mia musicalità. È un pezzo molto popolare, colonna sonora di un film molto noto, inoltre lo eseguirò nell’arrangiamento che una giovane artista ne aveva fatto ad una masterclass con il famoso arpista americano Park Stickney. Mi era piaciuto molto, così l’ho studiato e fatto mio» 

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