Non usa mezze misure il sindaco di Paroldo, Pier Carlo Adami, per commentare le ricostruzioni giornalistiche pubblicate sulle cronache nazionali dopo la sentenza di condanna, in appello, di Assunta Casella in relazione all’omicidio del marito Severino Viora. Il delitto sconvolse il piccolo Comune di Paroldo nel giugno 2016. Eccone un estratto: «Scrivo a nome della nostra piccola comunità ferita nell'orgoglio e nei sentimenti dopo aver letto quanto riportato. La triste vicenda che due anni orsono ha coinvolto il nostro paese, e che la stessa è stata vissuta in modo dignitoso e discreto per rispetto della vittima e dei famigliari, è stata ripresa in occasione del processo di appello, con un approccio che riteniamo scorretto. Severino Viora, persona perbene, lavoratore padre di famiglia affettuoso, è stato ucciso una seconda volta e definito un mostro opportunista, gettando nello sconforto i famigliari e riaprendo una ferita che rischia di compromettere in modo definitivo i già precari equilibri famigliari che un tale dramma comporta. Tutto questo attingendo da farneticanti dichiarazioni provenienti dall'imputata sulla cui sincerità ci sarebbe molto da discutere. Parlare poi di un “buon investimento” “l'acquisto di una ragazza” per 500.000 lire pensiamo vada oltre il cattivo gusto. In ultimo sono testimone che la vittima ai tempi non viveva nell'agiatezza e sicuramente non disponeva di tanto. Non pensavo fino a ieri che si potesse essere così spregiudicati».
Nella foto, Pier Carlo Adami giunto sul posto nel giorno del ritrovamento del corpo