Perché la Regione “minaccia” l’Ospedale?

Un asterisco. Qua sta il problema: un asterisco che dice che il nostro Ospedale è finito sotto osservazione. Perché è stato messo? La risposta è puramente politica.

Un asterisco. Qua sta il problema: un asterisco, vicino al nome di Mondovì, che dice che il nostro Ospedale è finito sotto osservazione. Che sarebbe da tagliare, ma vedremo se si taglierà davvero. Letteralmente: la Regione dovrà valutare se mantenere, dalla fine del prossimo anno, la qualifica di “Ospedale DEA di I livello”. La notizia è stata diramata dalla Regione la scorsa settimana. Si sono accavallate voci di ogni tipo, di paura o di speranza. Ma la vera questione è un’altra: qual è il senso di questo “asterisco”? Perché è stato messo? La risposta non ha nulla a che vedere con i numeri: è puramente politica.

Le motivazioni del Piano regionale
La scorsa settimana la Regione ha varato il nuovo “Piano sanitario”. Era un documento molto atteso dal momento che va a sbloccare lo scenario economico su tutta la sanità. Dall’anno scorso il Piemonte era finito sotto il vincolo del Ministero in materia sanitaria: il Governo ci chiedeva di rientrare immediatamente nel bilancio, pesantemente in dissesto. E così la Giunta di Chiamparino ha approvato un Piano che, per bocca dello stesso presidente e dell’assessore Saitta, si promette di raggiungere il pareggio di bilancio nel 2015. Il documento annulla le ultime delibere della Giunta ed è già stato anche presentato a Roma. Il direttore regionale della Sanità, Fulvio Moirano (già direttore del “Santa Croce” di Cuneo e direttore dell’Asl CN1 al momento dell’accorpamento con Mondovì e Savigliano), ha illustrato l’intera programmazione, come atto di impegno politico, al cosiddetto “Tavolo Massicci” al Ministero dell’Economia. Cosa c’è nel documento? La base è quella dei bilanci: 2013, 2014 e tutte le pianificazioni successive: pareggio e uscita dal debito nel 2015, investimenti nuovi per il 2016 e il 2017 (con una spesa fra i 7 e gli 8 miliardi di euro all’anno). E poi c’è la classificazione degli Ospedali.

Mondovì: da “Ospedale cardine” a “Ospedale di base”
È qua che spunta fuori quell’asterisco. Nell’elenco degli ospedali della provincia di Cuneo quello di Mondovì figura accanto ad Alba e Savigliano, ma a differenza di questi ha una postilla: «da valutare il mantenimento del DEA di I livello entro il 31 dicembre 2015». Che cosa vuol dire? Vuol dire che la Regione garantisce l’attuale classificazione solo fino alla fine del prossimo anno. E dopo? Si vedrà. Nel “Piano Saitta”, gli Ospedali vengono classificati in quattro categorie: vengono chiamati “Hub” (Ospedali più importanti, DEA di livello 2, come il “Santa Croce” di Cuneo), “Spoke” (Ospedali cardine, DEA di livello 1, come Savigliano, Alba e appunto Mondovì), “Ospedali di base” (quelli minori, come Saluzzo) e infine i soli centri di pronto soccorso per le aree disagiate, come Ceva (che quindi non rischia ulteriori perdite). Quest’ultimo, in sostanza trova una garanzia di sopravvivenza, sebbene “ai minimi termini”, grazie alla sua posizione.

Il direttore sanitario regionale Fulvio Moirano

Il verdetto dei numeri dice che Mondovì è da tagliare
La classifica non è fatta in base al tipo di struttura né in base alla qualità dei servizi, ma si fonda sui numeri dei pazienti annuali in rapporto al territorio: Mondovì, per restare “Spoke-DEA di livello 1” dovrebbe avere oltre 45 mila passaggi in pronto soccorso all’anno. Invece ne ha circa 33-34 mila. Se la decisione si prende sui numeri, le cifre non ammettono molte interpretazioni: Mondovì andrebbe de-classificato a “Ospedale di base”. Che, tradotto in servizi, vuol dire perdere le specializzazioni. Agli “Ospedali di base” è lasciato ovviamente il DEA sulle 24 ore, con medicina, chirurgia generale, anestesia, radiologia e ortopedia… ma addio reparti specializzati. Dall’Asl non è arrivata nessuna dichiarazione, nemmeno un fiato: una semplice “presa d’atto” di quella che è a tutti gli effetti una decisione dei piani alti. Ubi maior, come si dice in questi casi.

Una “strana” sospensione: una decisione politica?
Tuttavia, la Giunta Chiamparino non ha tagliato ma ha… sospeso il giudizio. In pratica, ha deciso di non decidere. Perché questo “verdetto di sospensione”? Suona tanto simile agli esami di riparazione studenteschi, ma con una stranezza: se il problema sono i numeri, cosa mai potrebbe cambiare da qui a un anno? La risposta è evidente: nulla. A parte il fatto che fra sei mesi, maggio 2015, “gireranno” le nomine dei direttori delle Aziende ospedaliere e quindi la decisione sul “Regina Monris Regalis” cadrà su attori diversi di quelli attuali. L’unica risposta possibile è che il verdetto sarà politico. La Regione di Chiamparino ha insomma “lanciato un avvertimento” a Mondovì, dicendo all’Asl locale che i parametri dicono che il nostro Ospedale sarebbe da tagliare ma… per ora è stato graziato. Rimandato a settembre, appunto. Solo che qui non c’è nessun esame da superare, perché è francamente impossibile pensare che in un anno il Pronto soccorso raggiunga 10 mila passaggi in più. La scelta sarà quindi tra tagliare – come si dovrebbe fare – o non tagliare e “graziare”. Scommettiamo che si sceglierà la seconda. Resta da capire se la decisione avrà un prezzo, e se sarà politico anche questo.

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