Torino ci chiede un Ospedale in crescita? «Eccolo qua», sembrano dire i numeri. I dati sono importanti: del resto, la medicina è una scienza. E allora eccoli, questi dati: «In due anni – dice il direttore generale Asl, Gianni Bonelli – all’Ospedale di Mondovì i ricoveri sono saliti del 7%». E il dato più in salita è quello di chi viene da fuori a farsi curare qua: un’impennata del 73%. Ci sono le premesse per un grande futuro, che potrebbe anche concretizzarsi in sinergie col “Santa Croce” di Cuneo.
Un “messaggio” per Torino
Bonelli sciorina i dati durante la conferenza stampa di presentazione della nuova sala operatoria integrata al “Regina Montis Regalis”. L’impressione è che non sia una scelta tanto casuale: «Ho colto l’occasione per fare il punto della situazione – ha detto il direttore generale dell’Asl – anche alla luce delle novità del Piano di riordino ospedaliero regionale». Una sorta di “risposta” alla Regione che appena la scorsa settimana, proprio attraverso il presidente Sergio Chiamparino e il direttore sanitario Fulvio Moirano, aveva detto: «Mondovì non sarà declassificato se avrà numeri in crescita». Per l’appunto.
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Tutti i numeri della crescita
Bonelli: «L’Ospedale di Mondovì è passato da circa 7.500 ricoveri nel 2012 a oltre 8.100 nel 2014. L’incremento più significativo è nei reparti chirurgici, con una crescita del 27%. Un altro incremento significativo è nel punto nascite – continua Bonelli –: nel 2014 abbiamo superato i seicento parti, siamo a 624. Questo è dovuto anche alla novità dell’anno, ovvero il parto in analgesia con l’utilizzo del protossido di azoto: un’alternativa all’anestesia epidurale, priva di qualunque rischio che ha reso la nostra struttura più attrattiva per le madri in attesa». Sono saliti anche i numeri di Ginecologia e Ostetricia. In leggero aumento pure i passaggi al DEA, anche se solo del 3%.
Vengono a farsi curare anche da fuori regione
Ma la vera svolta è la crescita, davvero enorme, del dato che Bonelli chiama “l’attrazione”: «Ovvero – spiega il direttore generale – la capacità dell’Ospedale di richiamare pazienti da fuori distretto: Mondovì è salita del 73%, i ricoveri dei non residenti sono passati in due anni da circa 1.200 a circa 2.100». C’è poi un 24% che viene dalla Liguria.
Ancora un monregalese su due va a farsi curare altrove
Dove invece si può ancora recuperare molto, è nell’arginare la “fuga”: i monregalesi che vanno a farsi curare altrove sono più o meno uno su due. La situazione è molto migliore di qualche anno fa: da una mobilità passiva che toccava quasi il 60%, ora siamo scesi al 45%.
Sinergie con Cuneo per fare ancora meglio
«Ho avuto un colloquio recente col sindaco cuneese – dichiara Viglione – proprio su questo argomento. Ormai è evidente che questo presidio, nato da una forte esigenza del territorio, è cresciuto tantissimo. Non è più solo “l’Ospedale di Mondovì”, ma una struttura capace di dare una risposta ampia all’utente generico, che quando si tratta di pensare alla propria salute non bada certo alla strada da fare. Io sono convinto che questo Ospedale debba trovare una sua sinergia con l’Aso “Santa Croce”».