Nell’ambito del gemellaggio tra la Condotta Slow Food Monregalese Cebano Alta Valle Tanaro e Pesio e quella di Soverato Versante Jonico, la giornata di venerdì 13 febbraio ha senz’altro rappresentato uno straordinario momento di condivisione e realizzazione degli ideali di Terra Madre. Nell’elegante Centro Culturale Mario Giovana di Mombasiglio, infatti, studiosi ed esperti si sono confrontati sul castagno e la castanicoltura attraverso un approccio variegato e interdisciplinare. Dopo i saluti del Sindaco di Mombasiglio Aldo Michelotti e del Fiduciario della Condotta Monregalese Andrea Blangetti, il padrone di casa Enzo Errani ha introdotto e sapientemente guidato l’intero convegno, sottolineando in apertura come già negli Statuti di Mombasiglio si facesse non a caso riferimento alla cultura del castagno. Spazio quindi agli esperti e ai professionisti del settore: da Ettore Bozzolo, della Comunità del Cibo “Custodi dei Castagneti della Valle Mongia”, che ha evidenziato l’importanza della castanicoltura in ambito turistico, storico e culturale, tratteggiando altresì un commosso ricordo di Davide Ghirardi, a Marisa Gigliotti e Vincenzina Scalzo, della Comunità del Cibo “Castagne e Pastille di Serrastretta” (CZ), che hanno parimenti ricordato l’importanza di preservare i castagneti dall’abbandono, rimarcando le similitudini paesaggistiche e culturali tra i territori cuneesi e quelli calabri; da Franco Andreoni della Comunità del Cibo “Castanicoltori della provincia de La Spezia”, soffermatosi sulla biodiversità delle proprie coltivazioni che contano ad ora ben 47 varietà differenti di castagne, a Luigi Vezzalini, coordinatore tecnico dell’Associazione Nazionale Città del Castagno, che ha ripercorso le azioni intraprese a livello associativo al fine di combattere le recenti patologie come il cinipide. Spazio infine a Luca Ghisolfo (Responsabile del Presidio Slow Food della Castagna essiccata nei tecci di Calizzano e Murialdo, che ha simpaticamente rievocato il suo fanciullesco rapporto proprio con la castanicoltura), ai giovani neolaureati Mattia Maruca e Virginia Castiglione (che hanno brillantemente illustrato le loro tesi di discussione finale incentrate rispettivamente sulle sfumature etno-antropologiche della castanicoltura e sul recupero architettonico di un vecchio essiccatoio) e a Fabio Bertolucci, appositamente intervenuto dalla Lunigiana per presentare il Presidio Slow Food della Marocca di Casola, tradizionale pane locale realizzato con la farina di castagne. La giornata si è quindi conclusa con la cena al Ristorante Italia di Ceva, dove gli oltre novanta presenti hanno potuto degustare le prelibatezze calabro-piemontesi realizzate per l’occasione dagli chef Delfino Maruca e Paolo Pavarino. Un convivio, quest’ultimo, divenuto senza dubbio l’acme emozionale dell’intero gemellaggio, cominciato giovedì con la sfilata del Carlevé e lo scambio delle “cupete” e proseguito con l’affascinante ciaspolata proprio nei boschi della Valle Mongia il venerdì mattina e il sabato la visita al Santuario di Vicoforte alla fattoria didattica Lisindrea. Una tre giorni all’insegna del buon cibo, dell’amicizia e della condivisione, vissuta intensamente anche nel ricordo di Davide Ghirardi, vero e proprio artefice negli scorsi anni del gemellaggio stesso. Un’esperienza profonda, per la quale la Condotta Slow Food del Monregalese intende ancora ringraziare Cascina Biasin di Mondovì, i Poderi La Querciola di Marcello Sardo, il Centro Culturale Mario Giovana di Mombasiglio, Rosso Sport di Lesegno, la Pizzeria Ristorante da Walter di Viola, la Cooperativa Le Radici di Viola, il Bottegone di Viola, il Panificio Primo Pan di Battifollo, il comune di Viola e il comune di Mombasiglio. Redatto dal socio Gabriele Gallo.
Gemellaggio Slow Food fra Mondovì e la Calabria
Gemellaggio tra la Condotta Slow Food Monregalese Cebano Alta Valle Tanaro e Pesio e quella di Soverato Versante Jonico, venerdì 13 febbraio.