L'esposto l’hanno presentato, nel luglio scorso, i consiglieri Giulia Negri e Francesco Pietromica. Indirizzato alla Procura generale, con la richiesta alla Corte dei Conti per verificare l’eventualità di un danno erariale. Al centro della questione il rimborso spese forfettario che la “Robur Coop”, la cooperativa che gestisce gli impianti di San Giacomo, ha versato al Comune dal 2008 al 2014. Nel periodo compreso tra gli anni indicati, la sede della coop è stata ospitata nell’edificio polifunzionale di proprietà comunale, sito in via Uranio a San Giacomo.
All’interno dello stesso stabile si trovano anche le sedi della Pro Loco San Giacomo, dello Sporting Club, del gruppo di Soccorso Piste, del gruppo di Protezione civile, della Croce Rossa, della Biblioteca e dello Studio medico. Le Associazioni sono ospitate gratuitamente nei locali e corrispondono al Comune soltanto un rimborso in base alle spese delle forniture di luce e riscaldamento. Per la coop invece è stato previsto un rimborso forfettario fissato in 250 euro annui più Iva, per un locale di circa quaranta metri quadri. Una cifra troppo bassa, secondo Francesco Pietromica e Giulia Negri, che oggi rende pubblica la questione dichiarando: «Il rimborso forfettario previsto per la cooperativa, per altro fondata dal sindaco, non ci sembra giustificato, né in linea con i prezzi di mercato».
Da alcuni mesi, la coop ha lasciato i locali di via Uranio 5, per trasferirsi in un altro spazio, sempre in paese, ma non più di proprietà comunale (la vecchia sede dell’Ufficio turistico). Giulia Negri, secondo la quale questa questione sarebbe stata uno dei motivi centrali della revoca dal suo incarico di assessore, dichiara: «Poco importa se oggi quei locali non sono più utilizzati, dal 2008 al 2015 sono stati concessi a queste condizioni, ad un prezzo a mio parere assolutamente non in linea con il mercato». Più cauto Pietromica: «L’esposto l’ho firmato e lo condivido – dichiara –, ma non credo che sia il tempo di fare polemica ora, lascio che le indagini facciano il suo corso». «Preciso soltanto – dichiara Bruno Vallepiano sindaco di Roburent –, che quando è stata costituita la “Robur coop”, costituita non soltanto dal sottoscritto, ma da nove persone non ero sindaco, ma lo sono diventato sette anni più tardi. “La cooperativa del sindaco” è un’affermazione che mi pare fuorviante. Quanto al resto, è stato fatto un esposto, lascio dunque che sia la Corte dei Conti ad esprimersi sulla congruità».