Era una pancreatite. Rischiosa, certo: ma comunque non avvelenamento. Invece per tre giorni a Mondovì è scattato il “solito) “dagli al mostro avvelenatore”.
Tutto comincia, come sempre, sui social: quando qualcuno scrive che il proprio cane è stato male e indica subito al causa: avvelenato. Specificando che l'animale avrebbe ingerito un "boccone" tossico a Parco Europa. La notizia rimbalza veloce, come accade spesso. Anche la LIDA, in buona fede, diffonde il messaggio invitando i proprietari dei cani a fare attenzione, ad avere cautela quando li si porta a spasso per evitare che ingeriscano bocconi trovati per strada. Purtroppo il fatto è credibile: bocconi avvelenati, a volte a base di semplice topicida, sono una cosa possibile. Anche se in un parco suona strano, potrebbe succedere.
Ma è successo davvero? Da giornalisti, come è doveroso, cerchiamo di fare qualche verifica. Perché spesso accade che allarmi come questi vengano ingigantiti, anche molto, dal tam-tam dei social network (un caso esemplare è questo: “La lezione del falso killer dei cnni” – La Stampa Cuneo). Magari con ansia e senza una vera intenzione di creare allarmismi... ma, di fatto, creandoli.
Risultato? È vero che un cane è stato male. Ma il veterinario che l’ha curato smentisce categoricamente che si sia trattato di veleno. «Era una pancreatite – afferma –. Non esiste neppure il sospetto di avvelenamento». Se fosse stato così, sarebbe scattata la segnalazione, come prevede la legge. Analoghe smentite arrivano dal Servizio veterinario dell'Asl e dalla Polizia municipale: «Non è stata trovata traccia di bocconi avvelenati a Parco Europa».