L’Ironman è una delle distanze standard del Triathlon, sport caratterizzato dall’insieme di tre discipline, nuoto, ciclismo e corsa. Definita anche come distanza “super lungo”, è la più dura competizione di tale sport, caratterizzata da 3,86 km di nuoto, 180,260 km in bicicletta e 42,195 km di corsa (cioè la distanza della maratona). Nelle gare i percorsi hanno la stessa lunghezza sia per le donne che per gli uomini.
Chiara Grasso, farmacista, 27 anni, di Sale Langhe, ha compiuto una grande impresa nelle scorse settimane, partecipando all’Ironman di Lanzarote, considerata una delle gare più dure al mondo. Si è classificata quarta di categoria e intorno alla 600ª posizione assoluta su oltre 1.600 partecipanti. Era alla sua seconda esperienza del genere: nel 2015 aveva partecipato alla stessa gara, a Nizza. Appassionata di sport fin quando era bambina, ha iniziato prestissimo e pratica sci alpino, alpinismo, arrampicata, tennis e basket (a livello agonistico).
Com’è nata questa passione?
«La passione per lo sport mi ha sempre accompagnata, fin da piccola: poi circa tre anni fa dopo aver scoperto un problema di salute, inerente la respirazione, ho voluto cercare qualcosa che potesse dimostrare a me stessa che potevo superare il momento. E lo lo sport mi ha aiutato a rendermi conto che nulla è più forte della volontà. Quindi, senza la minima idea di cosa andassi a fare, mi sono iscritta ad uno “sprint”, durante il quale mi sono innamorata di questo sport che mi ha aiutata ed anche tutt’ora mi aiuta tantissimo. Dopo quell’esperienza ho deciso di iniziare ad allenarmi e ad affrontare gare più impegnative, passando dagli “olimpici” per poi iniziare con i “mezzi Ironman” fino agli “Ironman”. È un mondo che mi ha fatto conoscere persone splendide e al quale sarò sempre grata, perché, come dico sempre, il “triathlon mi ha salvato la vita”. A volte dovrei essere più competitiva e grintosa, ma mi risulta sempre difficile vivendo lo sport a modo mio ed essendogli così infinitamente riconoscente».
Intervista completa su L'Unione Monregalese del 28 giugno 2017