L’Amministrazione del sindaco Stefania Ieriti già ci aveva provato nel 2011. Un grande “polo scolastico” unito per tutta Carrù. Un campus, se vogliamo dirla all’americana, in cui ci fossero a stretto contatto Medie, Elementari e Materna. Allora al Comune il finanziamento da 500 mila euro da parte della Regione era arrivato, ma ne servivano (e ne servono) 2 milioni e rotti. Cos’è cambiato adesso? Carrù partecipa nuovamente al bando e si respira molta più fiducia ed entusiasmo. «Siamo ottimisti, ci sono buone possibilità per l’ok dalla Regione». A parlare è il sindaco Stefania Ieriti che spiega anche i dettagli del modulo in questione. «Sono previsti contributi fino a 10 milioni di euro a progetto per interventi di edilizia scolastica. Per di più in conto capitale, quindi senza interessi». E la macchina organizzativa si è già messa in moto. Stilato lo studio di fattibilità e una “fotografia” del progetto, con l’augurio che faccia da anticamera alla fase due: il progetto esecutivo vero e proprio. Con quali tempistiche? Se ne parlerà a partire dal 2019. Intanto lo scorso giovedì in Giunta è stato inserito il progetto nel bilancio di previsione, come da prassi.
La Materna in una struttura nuova, dietro le Medie
Di cosa si sta parlando in concreto però? La Materna migrerebbe dall’attuale storica sede di corso Luigi Einaudi in un edificio ex-novo accanto alle sedi delle scuole Elementari e Medie, che già si trovano affiancate. La nuova Scuola dell’infanzia sorgerebbe sul terreno retrostante le Medie, oggi occupato dall’ex campo di basket, dalla “pista” di salto in lungo e dal prato. Un edificio sviluppato tutto su un unico piano con i vari settori colorati di blu, giallo, rosso e così via per riprendere i celebri colori della Materna di Carrù. Tradizione vuole infatti che i bimbi una volta iscritti vengano smistati nelle varie sezioni: “scuola blu”, “scuola gialla”, “scuola rossa”, “scuola verde” e “scuola arancione”. Il tutto naturalmente nel rispetto delle nuove norme anti-sismiche e di sicurezza. I vantaggi, rispetto alla struttura attuale, sono molteplici. «La scuola su un unico piano evita scalinate e barriere architettoniche – ci dicono le insegnanti – che possono rappresentare un problema grosso nel caso di un disabile. In più così, con le scuole vicine alle Elementari, il processo di ambientamento del bambino è molto più facile e graduale». L’intera area (scuola più spazio esterno per i bambini) verrebbe recintata. In più la zona è molto più tranquilla di quella attuale dove serve sempre il “nonno-vigile” a bloccare le macchine del centro e far attraversare i genitori.