L’edizione 2018 del Festival dei giovani musicisti europei propone cinque appuntamenti: il programma della manifestazione si fa sempre più ricco. Come già nelle scorse edizioni e come del resto è nel dna del festival, la direzione artistica dei Ludemann è molto attenta a offrire una selezione di artisti equilibrata tra panorama italiano ed europeo, senza sbilanciamenti di nessun genere. Si comincerà domenica 28 ottobre con la consueta formula della “Matinée”, e si proseguirà ogni domenica fino al 25 novembre presso la sala del circolo di lettura di Piazza, teatro di tutti gli appuntamenti. Alle 10.30 il pubblico potrà assistere a una breve introduzione, in cui saranno presentati gli artisti e i brani inclusi nel programma, dopodiché alle 11 comincerà il concerto vero e proprio. Al termine, è previsto un aperitivo durante il quale il pubblico potrà incontrare gli artisti fare domande e scambiare impressioni. Come sempre l’ingresso è soggetto all’offerta libera per permettere a tutte le tasche di avvicinarsi a questa festa della murica e magari invogliare qualche ascoltatore diffidente a curiosare e accostarsi all’ascolto. Del resto gli organizzatori cercano di creare, ad ogni concerto, un’atmosfera il più possibile familiare, in modo che nessuno possa sentirsi intimidito dall’aura rigida e formale, quasi religiosa, che normalmente si associa a un evento classico. I festival si aprirà con un primo appuntamento tutto dedicato ai musicisti di casa nostra: la prima a esibirsi sarà Alice Nasi, una giovane aprista di Vicoforte, seguita da de pianisti: la giovanissima pinerolsese Ginevra Chiolerio e il biellese Giovanni Carraria Martinotti. L’appuntamento di domenica 4 novembre sarà tutto dedicato al Qunst Blaserquintett, formazione che comprende alcuni tra i migliori solisti in forza alle orchestre tedesche e che riprende la tradizione cameristica delle riduzioni di grandi partiture sinfoniche per l’ascolto domestico. L’11 novembre sarà tutto dedicato alla voce, con un galà di cantanti formati all’Accademia di Osimo, che proporranno Lieder e arie d’opera. Il 18 novembre si esibirà la vulcanica cantante e violoncellista Janina Ruh, un talento più unico che raro, esercitato in entrambi questi versanti così lontani in apparenza e vicini nella sostanza (il violoncello è considerato lo strumento più simile alla voce umana) accompagnata dal pianista Boris Kusnezow. Infine, il 25 novembre, il gran finale con il recital del talento siciliano Alberto Ferro, con un programma che spazia dal romantico ai primi anni del post-romanticismo, dal pianismo virtuosistico ed espressivo di Ludwig Van Beethoven alle arditezze armoniche e alle impressioni di Claude Debussy, passando per Chopin con le sue partiture al tempo stesso apollinee e passionali.
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Sophie Pacini: «Porto nel cuore la matinée di Mondovì»
L'edizione 2018 del festival è stata presentata venerdì pomeriggio presso la sala conferenze del Museo della ceramica. “Madrina” d'eccezione della cerimonia è stata la pianista Sophia Pacini, protagonista di un applauditissimo concerto nell'edizione dell'anno scorso e ormai lanciatissimo talento sul panorama internazionale. La musicista ha tenuto a portare a Mondovì il suo saluto ed ha ricordato il suo primo impatto con Mondovì: «Ho scoperto questo fantastico posto durante una nevicata tremenda, come non ne avevo mai viste nemmeno a Monaco di Baviera, casa mia. Il tempo era splendido ed era tutto pieno di neve. La gente è stata subito aperta e gentile, un'atmosfera familiare. Sono venuta a questa conferenza oggi per mostrare la grande stima che ho per questo festival e per il sostegno che dà ai giovani musicisti europei. La mia carriera non è cominciata subito con Hong Kong o a Città del Capo, ma ho fatto tanti festival più piccolini. Ogni concerto è un'esperienza fantastica che porto nel cuore. Il concerto di Mondovì è stato speciale, pieno di gente contentissima di partecipare, con tanta curiosità di scoprire nuovi brani. Ho suonato musica non facile in un silenzio assoluto, una grande partecipazione anche di tanti bambini presenti. Sono rimasta veramente incantata e contenta, è stata un'esperienza molto toccante. Quella matinée special me la porto nel cuore ancora oggi nei miei concerti». Ha ricordato ancora la Pacini: «Ho incontrato Christophe Sietzen all'International Classical Music Award a Katowice, ci siamo presi un caffè e ci siamo ricordati della nostra esperienza monregalese. Abbiamo fatto un piccolo brindisi a questa famiglia speciale».