Pensate al casino che accadrebbe. Pensateci un attimo: a quale putiferio scatenerebbe la “fake news” che le scuole sono chiuse per maltempo, quando non è vero. Ora, voi direte: follia. Certo. E infatti siamo più che convinti che chi ce lo ha suggerito lunedì, via messaggio, scherzasse. Perché quel messaggio (che vedete nello screenshot qua in alto) ci è arrivato davvero, eh. Prendiamo spunto da qui, per una breve riflessione.
Premessa: NO, le scuole domani non chiudono
Partiamo da una domanda: chi decide che le scuole debbano chiudere, e perché? Semplificando molto le cose, il Comune può emettere un’ordinanza di chiusura delle scuole di ogni ordine e grado (o solo di alcune scuole) quando è convinto che le condizioni meteo siano così gravi da rendere insicuro il viaggio dei pullman. Altra domanda: come fa a sapere (o a decidere) che le condizioni sono gravi? Di solito, ci si basa sui bollettini meteo diramati da ARPA e Protezione civile. Quando il livello di allerta sale oltre il rischio “giallo”, e diventa “arancione” (o, peggio, "rosso"), allora può scattare a decisione.
Occhio: abbiamo scritto “può scattare”, e non “deve scattare”. Questo significa che il Comune, quando e se decide di “chiudere le scuole”, prima di farlo avvia una serie di confronti allo scopo di prendere la decisione migliore (che poi, puntualmente, verrà criticata da migliaia di persone: qualunque essa sia). Per esempio: ne parla coi Comuni limitrofi, con la Polizia municipale, con la Protezione civile, coi presidi delle scuole.
Ora che sapete tutto questo, tornate alla frase iniziale: pensate un attimo al casino che accadrebbe se L’Unione lanciasse una fake news del genere. Non per divertimento (qua all’Unione sappiamo scherzare, ma non siamo dei buffoni), ma magari anche solo per sbaglio. Pensate al putiferio che nascerebbe: Comune, presidi, Polizia dovrebbero smentire una notizia che magari, in pochi minuti, sarebbe già stata letta da migliaia e migliaia di persone – perché a ogni “allerta meteo”, sono migliaia gli studenti e i genitori che si connettono al nostro sito per verificare se ci sono novità. Decine di loro ci scrivono, chiedendo aggiornamenti.
Pensateci un attimo. E poi chiedetevi se è il caso di far girare post “fake”. Come quello che qualcuno ha elaborato, trasmettendolo via messaggio a chissà quanti (sì, lo hanno fatto davvero):