L'ha chiamata "esortazione" ma, politichese a parte, era una replica bella e buona. Il presidente del consiglio comunale, Elio Tomatis, va giù secco su un caso ormai vecchio di due mesi: quello della lettera del vescovo, mons. Egidio Miragoli, sull'Alberghiero "senza sede" e sui locali vuoti di Piazza.
«In quella lettera - ha detto Elio Tomatis, durante il Consiglio comunale di venerdì 28 dicembre, in un lunghissimo intervento - il vescovo chiedeva al Comune una “prova di coraggio”. Bene, io credo che il coraggio il Comune l'abbia avuto: e gli interventi sulle Orfane, sull'ex Tribunale, sulla Missione con "Infinitum" e su "Mondovì Sotterranea" lo dimostrano. Identico coraggio è stato dimostrato dai privati, con alcuni interventi. Ora però chiederemmo lo stesso coraggio alla Curia: nel riaprire la Sala lauree Vescovado, nel recuperare degli edifici della Curia vuoti e senza destinazione e nel concedere al comune il parcheggio San Giorgio, come chiesto e non concesso».
Gli ha risposto il consigliere di minoranza del centrosinistra Stefano Tarolli: «Vorrei ricordare a Tomatis che i Patti Lateranensi furono firmati in pubblico ma scritti a porte chiuse. Io credo che il Consiglio comunale non sia la sede migliore per tirare fuori queste questioni». Il sindaco Paolo Adriano: «Rassicuro Tarolli: le occasioni di incontro col vescovo sono state molte. L'ultima, non più di una settimana fa».