(m.a.) – Sabato pomeriggio nel campo sportivo “Cesare Brin” si è svolta la partita del Campionato Giovanissimi (13-14 anni) provinciali tra Cairese e US Priamar 1942. Il mach è stato interrotto due volte dal direttore di gara Cinzia Oliva, della sezione di Savona, a causa degli insulti razzisti rivolti da alcuni ragazzi (poco meno di una ventina) assiepati fuori dello stadio nei confronti del portiere (di origini sudamericane) della squadra ospite. Un episodio che ha generato parecchio sconcerto nell’ambito del mondo calcistico locale e non solo.
«La US Priamar 1942 Liguria intende stigmatizzare questo gravissimo comportamento che nulla a che vedere con lo sport dilettantistico giovanile – hanno commentato dalla società savonese –. Da sempre promuoviamo l’attività sportiva con uno spirito volto all’integrazione sociale, ed esprimiamo la nostra vicinanza a tutti i tesserati della leva Giovanissimi ed il sostegno al bravo portiere che ha dimostrato grande maturità in questo spiacevole episodio. Intendiamo, inoltre, sottolineare la capacità del direttore di gara che ha sospeso per ben due volte l’incontro ed anche l’estraneità della società Cairese che si è prodigata in ogni modo per cercare di limitare gli atteggiamenti incivili di questi pseudo-tifosi».
Altrettanto immediata la reazione dell’Asd Cairese: «La società tutta, dagli allenatori, ai dirigenti e ai responsabili dei campi, ha agito seguendo la filosofia del club, secondo la quale ogni partita deve svolgersi in piena serenità e all’insegna del fair-play. Così è accaduto prima, durante e dopo la suddetta gara, in campo e negli spogliatoi, dove entrambe le squadre hanno dimostrato grande rispetto dell’avversario. Gli episodi di sabato si sono verificati all’esterno dell’impianto sportivo e non hanno coinvolto tesserati dell’ASD Cairese 1919, ma un gruppo di ragazzi minorenni che stiamo provvedendo ad identificare in collaborazione con le Forze dell’ordine».
«L’ASD Cairese prende le distanze e condanna qualsiasi gesto razzista, come da sempre ha dimostrato, essendo lei promotrice da anni di progetti sociali di integrazione con migranti, stranieri e disabili attraverso il progetto “Un gol con la diversità”, grazie al quale da 3 anni è stata insignita Scuola Calcio Elite – proseguono dalla società –. Inoltre, ogni anno l’ASD Cairese dona attrezzature e materiale sportivo destinati ai Paesi africani, partecipando alle iniziative di Find The Cure, no profit internazionale. Senza dimenticare l’organizzazione del Torneo Internazionale Città di Cairo M.te, che anche quest’anno nella sua 24° edizione, vedrà la partecipazione di squadre provenienti da tutto il mondo e si propone come ottima occasione di scambio culturale, esaltando i valori sani dello sport, quali il rispetto, la condivisione e il divertimento, che per la nostra società sono alla base del gioco del calcio. Per tutti questi motivi l’ASD Cairese non accetta che la sua immagine sia accostata a episodi di razzismo e intende sottolineare che la società è prontamente intervenuta per porre fine allo spiacevole accaduto, prima in campo attraverso i propri dirigenti che hanno tempestivamente ripreso il gruppo di ragazzini, permettendo alla partita di giungere al termine in serenità e armonia e poi, al termine della stessa, esprimendo grande solidarietà alla famiglia, nonostante i fatti risultino estranei alla società Cairese».
Insulti razzisti al portiere di 14 anni. La Cairese: «Prendiamo le distanze da questi gesti»
Un gruppo di giovani ha preso di mira un ragazzino di origini sudamericane durante una partita a Cairo. La società: «Non si tratta di tesserati, ma di minorenni che ora stiamo cercando di identificare»