A fine dicembre 2020, secondo gli ultimi dati forniti da Unioncamere, le imprese femminili con sede in Piemonte ammontavano a 95.879 unità: 712 in meno che l’anno prima. Nel corso del 2020, il Registro imprese delle Camere di commercio piemontesi ha registrato la nascita di 5.339 imprese femminili, a fronte delle 6.065 che hanno, invece, cessato la propria attività (al netto delle cancellazioni d'ufficio): il saldo tra i due flussi è risultato, dunque, negativo per 726 unità, traducendosi in un tasso di diminuzione del -0,8%. Cuneo ne conta 4.935.
Daniela Biolatto, presidente di Donna Impresa di Confartigianato Piemonte: «Quasi il 70% delle “donne d'impresa” operano proprio nei settori più esposti alla "crisi coronavirus": benessere, acconciature e centri estetici, moda (settore che ha patito più di altri la cessazione degli eventi soprattutto quelli legati alla filiera del matrimonio), turismo. C’è stata scarsa attenzione in termini di welfare, sulla mancanza di investimenti che potrebbero giovare alle donne che lavorano, come ad esempio gli asili nido. In una parola l'imprenditoria femminile è costretta ancora oggi a fare dei veri e propri tour de force per poter coniugare il lavoro, la famiglia e i figli, che in questo anno di pandemia sono stati spesso seguiti da casa con la DAD. La crisi sanitaria ha messo in luce il problema atavico per le donne che fanno impresa, ossia la conciliazione vita-lavoro». «L'imprenditoria femminile riveste un ruolo fondamentale nell'economia del nostro territorio, mostrando una tenacia che sorprende da anni. - commenta Gian Paolo Coscia, presidente Unioncamere Piemonte -. Sostenere e incentivare l'imprenditorialità in rosa, oltre che essere necessario per una questione di pari opportunità, rappresenterà anche un volano di crescita economica per la nostra regione e il nostro Paese».