Il vaccino AstraZeneca sospeso in tutta Italia. AIFA: «Scelta precauzionale e temporanea in attesa dei pronunciamenti dell'EMA»
Prima la Germania e poco dopo l’Italia. L'AIFA, Agenzia italiana del farmaco, ha deciso lo stop all’utilizzo del vaccino AstraZeneca su tutto il territorio nazionale. Una decisione presa “in via del tutto precauzionale e temporanea, in attesa dei pronunciamenti dell'EMA”. Il verdetto EMA è atteso per domani. Il vaccino AstraZeneca al momento è già stato sospeso anche in Germania, Francia, Danimarca, Norvegia, Bulgaria, Islanda, Irlanda, Paesi Bassi, Indonesia. In altri paesi invece, almeno al momento, sono stati ritirati solo singoli lotti.
Una notizia che avrà un impatto enorme sulla campagna vaccinale in corso: l'AstraZeneca era il vaccino che al momento è destinato a forze dell'ordine, personale scolastico, protezione civile. Non solo: trattandosi di un farmaco che poteva essere conservato anche in normali frigoriferi e preparato svariate ore prima della somministrazione, è quello con cui si spera di avviare la vera e propria "vaccinazione di massa" negli ambulatori dei medici di base.
IL COMUNICATO UFFICIALE
«L’AIFA ha deciso di estendere in via del tutto precauzionale e temporanea, in attesa dei pronunciamenti dell’EMA, il divieto di utilizzo del vaccino AstraZeneca Covid19 su tutto il territorio nazionale. Tale decisione è stata assunta in linea con analoghi provvedimenti adottati da altri Paese europei Ulteriori approfondimenti sono attualmente in corso. L’AIFA, in coordinamento con EMA e gli altri Paesi europei, valuterà congiuntamente tutti gli eventi che sono stati segnalati a seguito della vaccinazione. AIFA renderà nota tempestivamente ogni ulteriore informazione che dovesse rendersi disponibile, incluse le ulteriori modalità di completamento del ciclo vaccinale per coloro che hanno già ricevuto la prima dose».
Ieri la Regione Piemonte aveva sospeso la somministrazione del vaccino per un giorno decisione assunta "in via precauzionale" dal commissario dell‘Area giuridico-amministrativa dell’Unità di crisi della Regione Piemonte, Antonio Rinaudo, «per i dovuti accertamenti sul lotto coinvolto» a seguito del decesso di una persona a Biella. «Un atto di estrema prudenza in attesa di verificare se esista un nesso di causalità tra la vaccinazione e il decesso – aveva specificato l’assessore alla Sanità della Regione Piemonte Luigi Genesio Icardi –. Ad oggi in Piemonte non era mai stata segnalata nessuna criticità particolare dopo la somministrazione dei vaccini».
VUOI ESSERE SEMPRE INFORMATO?
Sì, voglio le news gratis in tempo reale - ISCRIVITI AL CANALE TELEGRAM - CLICCA QUI