A cura degli studenti del liceo "Vasco-Beccaria-Govone" di Mondovì – Indirizzo Linguistico ESABAC, nell'ambito del progetto “Slanted Looks”
See you again! di Margherita Onorato
Cosa vi viene in mente quando vedete la panchina della fermata dell’autobus? Quella panchina in ferro che in inverno è troppo fredda per sedervisi sopra e in estate invece è troppo calda? Non so a voi, ma a me viene un po’ di nostalgia…quella nostalgia che provi quando saluti qualcuno con la speranza di rivederlo il più presto possibile: magari un amico, un parente o semplicemente una persona che hai appena conosciuto ma a cui ti sei così affezionato che non vorresti più lasciare. È per questo che oggi vi propongo il brano See you again di Charlie Puth e Wiz Khalifa, perché parla della speranza di un nuovo incontro come è successo a noi studenti l’anno scorso che, in un giorno di fine febbraio, abbiamo salutato i nostri compagni proprio davanti alla panchina dell’autobus pensando di rivederli il giorno dopo senza sapere che invece non li avremmo rivisti per molto tempo.
Ricarica le Batterie di Filippo Comino
In questo triste periodo per il mondo , i ragazzi stanno patendo molto le scelte attuate dal governo. Di questi tempi non ci si può raggruppare per fare festa o fare sport insieme, ma l'unica cosa che ci è concessa sono delle passeggiate assieme a pochi amici. Ed è proprio durante queste passeggiate che scopri l'incantevole città che ti circonda. Durante queste passeggiate sulla panoramica di piazza per esempio , la canzone che consiglio a voi lettori è Experience di Ludovico Einaudi. È una canzone che ti spegne la mente e ti lascia rilassare per goderti la vista mozzafiato. Devo ammettere che proprio per questa grave situazione in cui ci siamo ritrovati, ho iniziato ad apprezzare la natura, da cui siamo circondati, e penso che tutti noi almeno due volte a settimana dovremmo prendere una pausa e pensare a noi stessi. Staccare le batterie per poi essere di nuovo al 100%: una sorta di rigenerazione.
Considerazioni di Andrea Raffaele Papa
Sempre caro mi fu questo malinconico parco, e questa nebbia, che, nei giorni d’autunno, impedisce la contemplazione dell’orizzonte. Ma, sedendo su una panchina ed ascoltando Whoa (mind in awe), la mia mente sogna un mondo migliore al di là della foschia e, in quel silenzio, la riflessione mi innalza fino a dove, per poco, il cuore non soffre di vertigini. E quando il mio orecchio si presta ad udire il fruscio delle piante, io quel dolce rumore alla voce del defunto cantante (XXXTENTACION) comparo: e mi presto a meditar sul doloroso passato, sul fuggevole presente e sull’incerto futuro. Così in questo luogo quasi surreale, io nei miei pensieri mi perdo: e mi compiaccio della solitudine che mi circonda in questo labirinto che è la vita.