Luca Bizzarri chiude la prima giornata del Festival: «I no-vax? Alla prima prova, si sono rivelati quattro gatti» – LA DIRETTA

Al via da oggi pomeriggio, venerdì 3 settembre, il Festival della TV 2021 di Dogliani.

URBANO CAIRO. Si parte con Urbano Cairo, manager sportivo ed editore, che apre l'edizione 2021 del Festival. Prima di salire sul palco, il manager si concede a foto e domande col pubblico. E il tema non può che essere l'attualità granata: «Ivan Juric chiedeva giocatori più adatti al suo tipo di gioco - ha raccontato - e ha voluto fare quel grido di dolore. Questo è stato il mercato più difficile degli ultimi 30 anni. Parlerà il campo. Se otterremo dei risultati anche i tifosi saranno contenti». Intervistato sul palco sull'attualità da Cerasa (Il Foglio): «Non sono ancora vaccinato, ma non per scelta ideologica: ho fatto il Covid a ottobre e l'ultimo test sierologico che ho fatto dice che ho un numero di anticorpi ancora elevato. Mi hanno consigliato di aspettare a vaccinarmi. Non giudico chi non si vaccina, ma ritengo che la strada per uscire dal virus sia la vaccinazione: le vaccinazioni vanno sostenute. A livello giornalistico, però, è giusto dare spazio a tutte le voci: i no-vax sono una percentuale di popolazione e va data voce anche a chi ha idee che noi non condividiamo». E aggiunge: «La pandemia ha aumentato la voglia di informazione, e il digitale è cresciuto tantissimo: Corriere.it raggiungeva 30 milioni di click al giorno. Oggi Gazzetta ha introiti pubblicitari digitali che superano il cartaceo». Incalzato da Cersa sulle posizioni populiste di Salvini e Meloni, svicola dalla domanda: «Mi pare che Salvini, che appoggia il Governo Draghi, abbia assunto posizioni meno anti-europeiste».

GIOVANNI FLORIS. Secondo appuntamento della giornata è con Giovanni Floris, il giornalista televisivo che è salito alla ribalta in Rai con "Ballarò" e che poi è passato a "Otto e mezzo" a La7.

«Io venivo dalla radio - ha raccontato - e non ero formato per il talk. Ma quando sono arrivato alla Tv ho capito che potevo avere un mio spazio: quello sull'economia. Ballarò nasce con l'inviato che chiedeva ai pensionati cosa avevano da mangiare in casa. Sembrava giornalismo di basso livello, invece era l'intuizione che fece la fortuna di Ballarò. Capimmo che la verità si raccontava basandosi sulla vita reale. Il giornalista può avere connotazione politica? Sì: a volte lo si vede semplicemente nel fatto che fa la domanda giusta. Ma questo non significa che il giornalismo sia fazioso».

E sul tema vaccini: «Sono assolutamente favorevole all'obbligo vaccinale. I no-vax hanno diritto a esprimere la loro posizione come chiunque altro: ed è auspicabile che confrontandosi con gli esperti, capiscano di essere nel torto. Ci siamo affidati alla scienza per affrontare la pandemia. Uno scienziato può sbagliare? Certo: ma sa correggersi. Uno scienziato può sbagliare, ma la scienza no».

DOTTOR MASSIMO GALLI. Piazza Umberto I gremita per uno dei momenti più attesi della giornata: l'intervento del medico Massimo Galli, intervistato sul palco del Festival da Lilli Gruber.

E l'argomento unico è ovviamente il Covid: «Il momento più tragico forse è stata la prima parte della pandemia: perché nonnsi sapeva come curarle. Era frustrante. Non mi meraviglia che molti medici siano andati in burnout».

Sui vaccini, Galli è chiarissimo: «L'obbligo di vaccino sarà l'unica strada per arrivare alla copertura vaccinale... ma non sarà certo l'obbligo a convincere i no-vax. Ed è proprio per questo che serve l'obbligo. Come si fa a convincere chi dice cose che non hanno alcuna base razionale? La cosa più importante è che l'obbligo vaccinale, che è una cosa complicata da attuare ma non è assolutamente anti costituzionale, non vada a rallentare l'azione sul green pass. Confrontarmi coi no vax? Ma anche no: non ha alcun senso discutere con chi parla per preconcetti senza alcuna base razionale. Promuovo l'azione di Draghi, anche se in una prima fase non ho condiviso del tutto ciò che è stato fatto». Più dubitativo sulla terza dose: «È una cosa quasi esclusivamente burocratica. Non sono così sicuro che serva fare una terza dose di un vaccino studiato su un virus studiato un anno e mezzo fa. Chi pensa si possa arrivare al l'immunità di gregge su un virus come questo, sbaglia».

Ma è chiaro anche su una cosa: «Non dirò mai che un no-vax non va curato o va curato a sue spese. In Italia la sanità cura tutti: anche i no-vax».

LUCA BIZZARRI. La prima giornata di Festival si chiude con Luca Bizzarri: attore, ex Iena, protagonista del fenomeno di Camera Cafè, matador comico sul palco di Sanremo (sempre al fianco di Paolo Kessisoglu) e oggi a "Quelli che il calcio.."

Ripercorre la sua carriera a Dogliani: «La fortuna mia e di Paolo è stata quella di... sapere quando era venuto il momento di cambiare e fare altro. E oggi tutta la TV generalista sta cambiando, il mezzo stesso sta cambiando. Il pubblico giovane mi conosce per le clip di Camera Cafè che vede sul web, non mi vede in TV. Vale la stessa cosa per il cinema: siamo in una fase in cui, anche per via della pandemia, è difficilissimo fare previsioni su ciò che accadrà». Parla molto del mondo dei social: «Quello dei social è un terreno in cui tutto viene tirato verso il basso: è impossibile sostenere un discorso serio. Vieni attaccato da utenti assurdi, gente che a volte non capisce nemmeno cosa tu stia scrivendo. Secondome dovrebbe esserci una legge: quando entri in politica, dovresti avere l'obbligo di chiudere tutti i profili social».

E non lesina una stoccata ai no-vax: «Sono persone di provenienza diversa che sfociano in un finale comune: la str... ata. Ma va bene così. Tanto alla fine si è visto che, quando si tratta di fare azioni concrete al di là dei leoni da tastiera, sono quattro gatti. Mettiamola così: se non votassero sarebbero simpaticissimi».

IL PROGRAMMA

Accesso con “Green pass” e prenotazione online agli incontri
L’accesso al pubblico è consentito esclusivamente ai possessori di “Green pass”, emesso in seguito al vaccino oppure dopo il tampone, purché effettuato nelle precedenti 48 ore. Per avere un posto assicurato in platea è caldamente consigliata la prenotazione, da completare direttamente online, accedendo al portale ufficiale festivaldellatv.it. Per ogni incontro in programma, saranno comunque disponibili circa 50 posti “aggiuntivi”, riservati a coloro che non avranno la prenotazione.

Venerdì 3 settembre

Piazza Umberto I
Ore 16-16.45, “Un dialogo sull’editoria”. Urbano Cairo, editore del Corriere della Sera e de La7, dialoga con Claudio Cerasa, direttore de “Il Foglio”.

Ore 17-17.45, “Venti anni di martedì”. Giovanni Floris ripercorre venti anni di carriera, prima in Rai e poi a La7, vent’anni di trasmissioni di approfondimento… sempre il martedì sera, con Andrea Malaguti.

Ore 18-18.45, “Scienza ed informazione possono convivere?”: Lilli Gruber intervista Massimo Galli sulla pandemia ancora in corso e sull’importanza di una corretta informazione.

Ore 19-20, “Le molte vite di Luca Bizzarri”. Tra cinema, teatro, tv e libri. Luca Bizzarri con Emilio Targia.

Piazza Belvedere
Ore 17.30-18.15, “Il mercato dell’attenzione”. Come conquistare un pubblico sempre più distratto da molteplici sollecitazioni. Claudia Caldera, Antonella Dominici, Gabriele Immirzi, Alessandro Militi con Alberto Mattiacci.

Ore 18.30-19.30, “Etica e sostenibilità nel quotidiano”. Una traduzione concreta dei grandi temi collegati alla tutela dell’uomo e dell’ambiente. Enrico Giovannini (in collegamento), Padre Philip Larrey, Giovanni Parapini, Marco Pedroni, Alessandro d’Este con Andrea Bignami.

 Piazza Carlo Alberto
Ore 19-20, “Il cibo come strumento di viaggio”. Un sapore, un gusto, una spezia per trasportarci vicino o lontano in un tempo in cui viaggiare fisicamente è diventato più complicato. Lorenzo Biagiarelli, Luca Iaccarino, Teo Musso con Elisabetta Pagani.

Cinema Multilanghe
Ore 18-19, “Quo vadis architetto”. Storie di tv, cinema, architettura. Un viaggio nell’attualità degli ultimi 10 anni per ripensare al mondo in cui viviamo. Giorgio Scianca con Alessandra Comazzi.

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