Sono ancora in corso, dopo oltre 12 ore, le operazioni di spegnimento dell'incendio che ha devastato la cascina di Ceva con la grande croce bianca a fianco dell'Autostrada. Le fiamme fortunatamente sono state contenute e si è evitato il propagarsi ai boschi limitrofi. Il tratto Niella-Ceva è stato riaperto attorno alle 2 di questa notte: si viaggia in entrambe le direzioni, ma verso Savona solo ad una corsia. È stato necessario l'utilizzo di una maxi cisterna da 25mila litri per rifornire dall'autostrada le varie botti. Attorno alle casa erano presenti anche diverse bombole del gas, almeno una è esplosa nell'incendio: fortunatamente senza danni per i Vigili del fuoco e gli operatori. Ora si sta procedendo alla bonifica, subito dopo si condurranno gli accertamenti per determinare le cause.
I fatti
L'allarme è scattato poco dopo le 18.30 di ieri (mercoledì 23 febbraio). Il bagliore e l'imponente colonna di fumo erano visibili anche da molto lontano. Le fiamme avevano avvolto la cascina e, immediatamente, si era proceduto alla chiusura preventiva di entrambi i sensi di marcia dell'A6, con deviazione del traffico da Niella e Ceva (e viceversa) sulla Provinciale. Imponente l'utilizzo di mezzi con squadre dei Vigili del fuoco e Aib da tutta la provincia. In quel posto, un tempo abitato dalla famiglia Durigon e ora abbandonato, si trovavano accumuli di rottami, rifiuti e vario materiale. Non ci sono stati persone nè animali coinvolti nell'incendio.
La vicenda
Quell'immobile fu al centro di una nota vicenda giudiziaria. Il 19 luglio del 2010 lo stesso Giuseppe Durigon (che all'epoca aveva 65 anni) salì sopra una gru e inscenò un'eclatante protesta contro le autorità incaricate di sgomberare l'area, che era diventata una sorta di "discarica" a fianco dell'autostrada.
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