«Riteniamo che l'interpretazione in senso restrittivo delle regole sulla propaganda elettorale sia un grave affronto alla democrazia». Lo dicono i rappresentanti di "+Europa", che sabato mattina hanno tenuto un comizio a Mondovì Breo ma sono stati interrotti e multati. Motivo: la violazione di una norma sullo svolgimento dei comizi, adottata dal Comune di Mondovì con delibera di Giunta.
Una norma che non riguarda la presenza del presidio né l'occupazione di suolo pubblico, bensì l'utilizzo di microfoni e strumenti di amplificazione, che la delibera non consente e che il comizio di "+Europa" includeva. La questione potrebbe sfociare in un ricorso al TAR Piemonte.
LA POSIZIONE DEL PARTITO - +Europa ha emesso un comunicato stampa in cui afferma: «Durante il nostro comizio in Piazza Ellero a Mondovì di sabato mattina, siamo stati interrotti e multati dalla Polizia Locale per la violazione di una deliberazione comunale che noi riteniamo ingiusta. Siamo stati multati per aver fatto il comizio con 'mezzi di diffusione sonora'. Il TULPS dice chiaramente che, nel periodo elettorale, non è necessario preavvisare la pubblica autorità per riunioni pubbliche. Nonostante ciò, cinque giorni fa abbiamo scritto al Comune di Mondovì, oltre che alla Questura, per annunciare il nostro comizio, che non prevedeva l'occupazione di suolo pubblico. La risposta dal Comune all'email inviata è arrivata pochi minuti dopo che la Polizia Locale ci ha multato. È assurdo che nei giorni precedenti il Comune non abbia avuto il tempo di contattarci per comunicarci dove e come potevamo fare il comizio in base alla deliberazione della Giunta. Noi riteniamo che la legge nazionale e la Costituzione siano molto chiare in materia, e che l'interpretazione in senso restrittivo delle regole sulla propaganda elettorale sia un grave affronto alla democrazia. Per questo chiediamo al sindaco Luca Robaldo di intervenire e impugneremo la multa nelle sedi opportune».