Cosa scatta nella testa di un ragazzo quando, un pomeriggio d'estate, decide di uccidere a coltellate il padre e l'amico di famiglia? Forse lo diranno le carte di uno psichiatra olandese: «Siamo in attesa della perizia psichiatrica per Sacha Chang». Lo dice Luca Borsarelli, l'avvocato di Mondovì che sta ora assistendo il 21enne olandese che ha ucciso il padre Chain Fa Chang e l'amico Lambertus Ter Horst che li ospitava a Montaldo Mondovì. È in carcere a Cuneo, al Cerialdo: l'avvocato non lo ha ancora incontrato.
L'avvocato Borsarelli stato nominato d'ufficio: non può essere nominato dalla famiglia perché, essendo lui l'assassino del padre, la famiglia stessa è parte lesa. «Sacha è in carcere a Cuneo, non l'ho ancora visto - spiega Borsarelli -: lo incontrerò nei prossimi giorni». Ha però parlato con la madre, giunta in Italia, alloggiata in un hotel e seguita da un interprete e da un'agenzia di mediazione/comunicazione (come anche i famigliari di Lambertus Ter Horst).
Il ragazzo rischia l'ergastolo e verrà giudicato in Italia, perché è qui che si sono commessi i fatti: se il giudice deciderà che deve restare in carcere (per esempio, perché ritiene sussista il rischio di fuga), non tornerà più nel suo Paese. La famiglia, al momento, non ha nominato un avvocato. «Per ora, la nostra scelta è quella di avvalerci della facoltà di non rispondere - afferma Borsarelli -. Siamo in attesa di avere in mano la perizia psichiatrica fatta in Olanda che certificherebbe i problemi di Sacha: sappiamo che era stato visitato da un medico , non sappiamo ancora quale sia stata la diagnosi». Forse in quelle carte sta la risposta alla domanda che tutti, da giorni, si stanno facendo: cosa è scattato, in quella testa?
Sacha Chang è stato catturato venerdì mattina nei boschi di Torre Mondovì, in una zona isolata nei pressi di una piccola cappella, dopo 48 ore di ricerche senza sosta in val Corsaglia sotto la zona di Montaldo. Era arrivato a Montaldo la settimana precedente Ferragosto, lui e il papà sarebbero dovuti ripartire in aereo il 17 agosto, il giorno dopo l'omicidio: nella casa dove è stato commesso il delitto i sono state trovate le valigie già pronte.
Ieri sera a Montaldo, in frazione Roapiana dove si trova la casa dove è stato commesso il duplice omicidio, si è svolta una piccola veglia di preghiera: era già prevista ma, visto il terribile lutto, i partecipanti hanno pregato anche per le due vittime.