La sua specialità è lavorare la “pasta di mais” con grande maestria e realizzare oggetti unici che l’hanno resa famosa molto presto, con richieste da tutta Italia. Tiziana Ghiglia, è originaria di Priero, ha quasi 50 anni, una laurea in Psicologia nel cassetto e un grande talento artistico. Dopo alcuni anni impiegati a gestire un bar, ecco, nel 2005, la possibilità di coronare un sogno: aprire una piccola bottega artigiana a Cefalù in Sicilia dove oggi con il marito lavora, realizzando creazioni uniche. Lavorare la pasta di mais fa parte di una tecnica abbastanza rara, molto simile a quella utilizzata per la pasta di sale, tanto che sono pochi a utilizzarla per realizzare creazioni. In pratica si cuoce l’amido di mais con colla vinilica e olio di vaselina fino ad ottenere un impasto compatto e morbido, quindi si passa a modellare.
Come è nata questa singolare passione?
«La mia è stata una scelta di cuore e di “pancia”, ovvero inseguire un sogno indipendentemente dai lavori svolti prima. Ho iniziato per puro divertimento molti anni fa a creare oggettini in pasta di sale (ancora non conoscevo la pasta di mais), che poi regalavo ad amici e parenti. Un giorno, per gioco, decido di partecipare ad una mostra di artigianato e lì accade la magìa. Conosco due splendide ragazze, bravissime ceramiste, che mi propongono di lavorare con loro e di creare i miei oggetti in ceramica. E’ stata per me un’esperienza indimenticabile che ha accresciuto in me il desiderio di creare e la consapevolezza che quella era la strada che mi dava gioia».
Ma la sua passione ha dovuto ancora attendere… prima di realizzare il grande sogno…
«La vita ha i suoi percorsi... e una nuova proposta di lavoro a cui non ho potuto dire di no mi aspettava: con mio marito, insieme ad altri due soci, abbiamo gestito un autogrill sull’Autostrada Torino-Savona per sette anni, e devo dire che anche in questo impegnativo lavoro ho messo tutto l’amore e l’entusiasmo di cui sono capace. Poi è arrivato il giorno in cui decidemmo di cambiare vita, di tentare la realizzazione il nostro vero sogno: andare a vivere a Cefalù in Sicilia, dove spesso andavamo in vacanza, un luogo turistico, sul mare, antico borgo di pescatori, dove si respira poesia in ogni scorcio su cui si posa lo sguardo. Dove i colori, i profumi e i sapori sono più intensi. E qui tra le vie del centro storico ho aperto una piccola bottega artigiana dove realizzare oggetti artistici e divertirmi a creare. Così ho sperimentato la pasta di mais (tecnica rarissima, tanto che non la usa quasi più nessuno a livello di produzione commerciale) e me ne sono innamorata. Mio marito è bravo a lavorare il legno... abbiamo unito le nostre forze ed è nato “L’albero delle cose”, il mio negozio».
INTERVISTA COMPLETA su L'Unione Monregalese del 25 maggio 2016