Dall’Uruguay, i discendenti dei Malacrida tornano a Castellino

Dopo lunghe ricerche e contatti con il Comune, una decina di persone provenienti dall’Uruguay sono state ospiti in Municipio a Castellino.

In seguito a numerose e lunghe ricerche e contatti con il Comune, venerdì 20 maggio una decina di persone provenienti dall’Uruguay sono state ospiti in Municipio a Castellino Tanaro per uno storico incontro. I discendenti della famiglia Malacrida di Castellino Tanaro hanno infatti incontrato i discendenti del capostipite emigrato al tempo in Uruguay.

«Giuseppe Malacrida – ha spiegato il sindaco, Carla Merletti – nacque a Castellino il 7 dicembre 1849. Il 13 gennaio 1872, seguendo le gesta di Giuseppe Garibaldi, si imbarcò a Savona su un veliero verso il Sud America. Un violento temporale costrinse l’imbarcazione a ritornare in porto e, una volta riparati i danni, ripartì il 21 gennaio giungendo dopo quasi tre mesi di navigazione a Montevideo. Giuseppe si trasferì a Santa Lucia, provincia in “Canelones” dove, il 9 aprile di quello stesso anno, iniziò a lavorare nei campi come “peon jornaliero”, raccogliendo granoturco. Gran lavoratore, mise presto a frutto l’esperienza maturata nella parte più povera delle Langhe e rapidamente si trasformò in un agricoltore esperto, tant’è che durante un’intervista fatta a un giornalista locale nel 1932, Don Josè, così veniva chiamato allora, confermava di essere proprietario di una decina di poderi, ognuno di 50 “cuadras” (un “cuadras” corrisponde a 100 m. lineari). Nei suoi campi, coltivò grano, lino, granoturco e tabacco, diventando in breve uno dei precursori di questo ramo. Si sposò con Caterina Juntunel, che gli diede ben dieci figli. Nel 1899 era ritornato in Italia per salutare definitivamente i suoi fratelli e sistemare le questioni ereditarie. In tale occasione regalò un abito completo e un orologio a tutti i suoi nipoti italiani e lasciò una foto della sua famiglia. I suoi dieci figli gli diedero poi sessanta nipoti e, volendosi preoccupare dell’istruzione dei suoi numerosi discendenti e dei suoi braccianti, fondò, nei suoi poderi e a sue spese, la prima Scuola della zona che venne chiamata “Escuela Rural” n° 73, inaugurata l’11 marzo del 1923».

Nella foto di Sergio Rizzo, l’incontro nel Comune di Castellino Tanaro

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