L’ amore infelice è da sempre inesauribile fonte di ispirazione letteraria: da Lancillotto e Ginevra, a Orlando; da Romeo e Giulietta a Madame Bovary; da Werther a Gatsby. Forse se quegli amori avessero avuto un diverso epilogo, non sarebbero tanto famosi. E’ proprio la loro tragicità a renderli così struggenti ed eternamente vivi. E’ soprattutto l’amore romantico che rende l’intensità del sentimento direttamente proporzionale all’infelicità che ne deriva. In Cime Tempestose, l’amore dominante è fusione totale tra due anime affini e complementari, ma a cui il destino infligge una triste sorte. Nel romanzo della Bronte, in cui si innestano diverse generazioni, due voci narranti e una trama che si dipana a ritroso, la storia ruota attorno all’amore fra Catherine e Heathcliff, un trovatello, quest’ultimo, che il padre di Catherine porta a casa e terrà con sé come un figlio. Heathcliff cresce insieme a Catherine, a cui lo unisce la stessa natura selvaggia e irruenta, spiriti romantici che trovano nell’immensità desolata della brughiera il loro stato ideale. L’amicizia speciale che unisce i due bambini si trasforma nell’adolescenza in quell’amore che farà dire a Catherine “Io sono Heathcliff”: un’anima sola, che si riconosce nell’anima dell’altro più ancora che nella propria. Ma le convenzioni vittoriane e la beffa della sorte porteranno Catherine a sposare un altro uomo, forse proprio per salvaguardare il destino del suo amato, che, tuttavia, fiero e implacabile, non può accettare l’abbandono e giurerà rivalsa e vendetta. E così un matrimonio di interesse sembra avere la meglio sull’amore romantico, benché la protagonista abbia ben chiara la differenza tra l’amore per Heathcliff e quello per Edgar, suo futuro sposo: laddove la passione per Heathcliff è potente e improvvisa come un fulmine, il sentimento per Edgar assomiglia al debole, seppur rassicurante bagliore della luna; e se l’amore per l’uno è forte ed eterno come la roccia delle montagne, l’affetto per l’altro è come il verde dei boschi, destinato a cambiare colore e diradarsi con l’arrivo dell’autunno. Poteva una passione così forte soccombere alle rigide convenzioni sociali? Apparentemente, o almeno in questo mondo, quell’amore era sconfitto. Ma in realtà sopravviveva oltre la morte: Heathcliff, dopo anni di lontananza, ritornerà e prenderà possesso della casa della sua infanzia, quella casa nella brughiera ora animata dallo spirito della sua Catherine, il cui fantasma bussa alla finestra chiedendo di entrare.
Decameron 51 - Giorno 4
Amori infelici
Amori infelici - Paolo Roggero
Addio mia concubina - Giovanni Rizzi
Dylan Dog è anche un fumetto d'amore - Lorenzo Barberis
Amore e/è tragedia - Male di miele - Viter Luna