Come si torna a scuola lunedì: il vademecum della Regione

Non sarà facile. Anzi: sarà difficilissimo. «Siamo certi che si possa fare», afferma in conferenza stampa Alberto Cirio, presidente della Regione Piemonte. Lunedì 14 settembre comincia la scuola in un clima che ha del surreale. Qua di seguito potete SCARICARE le slide che riepilogano le linee guida per tutte le scuole del Piemonte.

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Vademecum Lineegui da Scuola 2020-2021

IL PROBLEMA DELLE MASCHERINE
Quello delle mascherine è un problema che rischia di diventare enorme. La mascherina è obbligatoria per tutti gli alunni dalle Elementari alle Superiori (non alla Materna). Ma non si può entrare a scuola con la mascherina di stoffa: deve essere quella chirurgica, e deve essere indossata nuova e fornita dalla scuola al momento dell'ingresso. Significa che ogni alunno deve avere una mascherina nuova ogni giorno (da restituire e smaltire quando esce): fanno milioni di mascherine per Primaria, Secondaria e Superiore solo per il Piemonte. Come sarà possibile fornire le scuole di tutto quel materiale? «Spetta allo Stato - affermano il presidente Cirio e l'assessore Icardi -. Ci auguriamo che le consegni tutte. La Regione può sostituirsi in modo supplettivo, ma è evidente che non basta». Ci sono già decine di scuole che hanno detto che la fornitura non è arrivata.
A Mondovì, l'IC Mondovì-2 ha ricevuto una prima dotazione, mente il Mondovì-1 no. Agli Istituti superiori sono arrivate ma in numeri molto ridotti rispetto al necessario.

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IL RITORNO A SCUOLA: i punti salienti

Trasporti: i bus potranno viaggiare a pieno carico per tratte brevi (sotto i 15 minuti) e all'80% per tratte lunghe, con i ragazzi con indosso la mascherina e seduti ai loro posti in fila. I bus per le Superiori sono garantiti da Grandabus con mezzi aggiuntivi (bus turistici). La funicolare di Mondovì viaggerà all'80%.

A scuola: tutti gli alunni entreranno a scaglioni, con ingressi differenziati; mani da igienizzare all'ingresso. Mascherina obbligatoria ogni volta che ci si alza dal banco. Percorsi fissi per andare in bagno. Niente ricreazione liberi nei corridoi: la merenda si consuma al posto (ognuno la sua).

Il materiale. Vietati i prestiti tra alunni, di ogni sorta: niente prestiti di libri, biro, matite, altro. Laddove la scuola lo indica, ogni alunno dovrà avere anche un proprio gessetto per la lavagna. I fogli per i compiti in classe: vengono ritirati dai prof con guanti e imbustati, lasciati 48 ore in buste di plastica, corretti dai professori, rimessi in buste di plastica per altre 48 ore e infine ridati agli alunni.

Le aule: banchi monoposto tutti a distanza, aule igienizzate ogni giorno. Cattedra, lavagne e computer vengono igienizzati dai bidelli a ogni cambio di docente. Ci si sposta dal proprio banco solo rispettando percorsi prestabiliti. Queste norma valgono per tutte le scuole dalla Primaria alle Superiori. Le finestre vanno aperte ogni ora per areare le aule.

Scuole dell'infanzia: alla Materna i genitori non possono entrare, ma lasciano il bimbo o la bimba fuori al personale. Si entra ed esce a orari fissi. Niente merenda portata da casa, niente nanna al pomeriggio (a meno che la scuola non abbia letti sanificabili o li abbia fatti comprare alle famiglie). Potranno essere usati solo i giochi sanificabili. Nessun giocattolo portato da casa. Ogni bimbo deve usare solo il proprio materiale (pennarelli, pastelli...), portato a inizio anno.

Temperatura: ogni alunno deve arrivare a scuola con un foglio /diario firmato dalla famiglia che certifica, ogni giorno, l'assenza di febbre e sintomi. Se ne è privo, la scuola deve misurarlo.

Cosa accade se un alunno ha sintomi a scuola (tosse, febbre...)? Scatta il protocollo Covid. L'alunno deve lasciare l'aula e viene temporaneamente isolato in una stanza apposita. Viene avvisata la famiglia, mentre il responsabile covid della Scuola prende contatto col responsabile dell'ASL di riferimento. La famiglia deve contattare il medico/pediatra, che può disporre di andare a casa e aspettare oppure fare immediatamente il tampone presso gli hotspot ASL dedicati alle scuole (saranno attivi tutti i giorni). Infine, si trasmette l'esito alla Scuola.

Se l'alunno è negativo al testCovid, rientra a scuola col certificato ASl di negatività

Cosa accade invece se un alunno risulta POSITIVO AL COVID.
L'alunno/a deve sicuramente essere posto in isolamento a casa.
E cosa accade alla classe, agli insegnanti, alla Scuola? La regola è: la competenza è dell'ASL che valuterà caso per caso. Potrebbero essere messi in quarantena alcuni compagni, la classe intera, anche alcuni docenti. In caso di docenti isolati a casa, si dovrà pensare a sostituirlo (se c'è personale) o alla didattica a distanza - questo protocollo scatta anche, all'inverso, in caso di insegnante che risulta positivo.

Cirio ha poi replicato alle parole del ministro Azzolina («Il Ministero potrebbe impugnare l’ordinanza di Cirio sulla misurazione febbre. Ci vorrebbe fiducia»): «Lo Stato ha ordinato alle aziende di misurare la temperatura ai propri dipendenti, ogni giorno. E invece nelle Scuole, che sono aziende statali, che ha fatto? Ha demandato alle famiglie, sulla fiducia. Io non me la sento di appoggiare questa linea "sulla fiducia", quando ci sono genitori che affermano su internet e sui giornali che "il Covid non esiste". Noi pretendiamo che i genitori si prendano la responsabilità, ogni giorno, di controllare la temperatura e mettere per iscritto che il figlio non ha la febbre. E dove questo non avviene, deve intervenire la Scuola misurandola».

 

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