Semaforo antismog: i sindaci del Cuneese: «Al momento non sono state emanate ordinanze»

Federico Borgna: «In attesa di un confronto con la Regione chiediamo di sospendere i provvedimenti». Cosa prevede il nuovo sistema per mobilità e agricoltura

Semaforo antismog Piemonte

Il Sindaco di Cuneo e Presidente della Provincia Federico Borgna, insieme ai colleghi di Alba, Bra, Mondovì, Fossano, Savigliano, Saluzzo, Borgo San Dalmazzo e Busca, ha inviato mercoledì 4 marzo all’Assessore Regionale all’Ambiente Matteo Marnati, una lettera in cui si chiede di sospendere i provvedimenti deliberati dalla Giunta Regionale il 26 febbraio che, nell’ambito delle misure di risanamento della qualità dell’aria nel Bacino Padano, hanno esteso l’applicazione del “semaforo antismog” ai Comuni del Piemonte con popolazione superiore ai 10 mila abitanti. Dal sindaco Federico Borgna arriva anche una precisazione importante: «In attesa di un confronto con la Regione, con gli uffici preposti stiamo esaminando la documentazione inviata e quindi al momento non sono state emanate apposite ordinanze».

IL MONITORAGGIO DELL'ARPA: CONTROLLA QUI I "COLORI"

«Considerato il fortissimo impatto su popolazione, imprese, attività commerciali e agricole – sottolineano i Sindaci nella comunicazione inviata alla Regione –, si rende necessario un confronto e un approfondimento a tutti i livelli per arrivare a soluzioni condivise che possano coniugare le esigenze della salute pubblica con un territorio di area vasta come quello della Provincia di Cuneo e delle sue aree montane. I Comuni della Provincia interessati sono i centri ‘attrattori’ della popolazione, attività e mobilità di tutti gli altri centri limitrofi su tutto il territorio provinciale, quindi l’impatto dei provvedimenti oltre che riguardare la popolazione residente dei medesimi, coinvolge tutto il flusso di persone che giornalmente per ragioni di lavoro, studio (si pensi alle scuole superiori), affari (in quanto sede di uffici territoriali statali, di molte imprese, ecc.), cura (presenza di strutture sanitarie come a Cuneo, Saluzzo, Mondovì, Savigliano, Fossano, Alba e Bra), si reca o transita attraverso i medesimi. È assolutamente necessaria una differenziazione che tenga conto di territori montani e di pianura all’interno dei Comuni oggetto dei provvedimenti regionali (ad esempio Valmala per Busca e Castellar per Saluzzo, ma anche Comuni come Borgo San Dalmazzo che al loro interno hanno una viabilità strategica per le vallate)».

I BLOCCHI SCATTANO IN BASE ALLE PREVISIONI – Un blocco per contrastare smog e inquinamento nel Piemonte e in tutta la pianura padana. Da lunedì 1º marzo è scattato il nuovo piano regionale e c’è da prestare attenzione perché sono cambiate le regole. Innanzitutto, le misure per il riscaldamento domestico e in agricoltura, non interessano solo più 37 Comuni ma si allargano a 947. Sono ovvero compresi tutti i Comuni, eccetto le zone di montagna. Le regole sul traffico si allargano poi a 76 Comuni (tutto l’agglomerato di Torino e le città di pianura e collina con più di 10.000 abitanti). È compreso quindi anche Mondovì, attualmente in semaforo verde. L’estensione temporale dura dal 15 settembre al 15 aprile, prima era dal 1° ottobre al 30 marzo. Il nuovo “semaforo ecologico” (verde, arancione, rosso) o "semaforo antismog" del Piemonte non scatterà più sulla base dei valori misurati ma sulle previsioni di superamento, e i giorni di controllo passano da due a tre alla settimana: il lunedì, mercoledì e venerdì. Del monitoraggio si occupa l’Arpa, visibile sulla mappa disponibile sul proprio sito.
BLOCCO EURO 4 RINVIATO – Oltre all’estensione territoriale e temporale delle misure e alle limitazioni già previste, dal 1° marzo si aggiungono quelle per veicoli adibiti al trasporto di persone e merci Euro 1 e 2 benzina ed Euro 1 a gpl e metano; per i motocicli e ciclomotori all’Euro 0 si aggiunge l’Euro 1. Slitta ancora il divieto di circolazione per le auto diesel euro 4. La Regione ha deciso di prorogare fino alla fine dell’emergenza sanitaria, attualmente fissata dal Governo al 30 aprile. Nei Comuni piemontesi di collina e pianura oltre i 10mila residenti, però, in caso di semaforo “arancione”, scatta il blocco fino agli Euro 5 diesel per uso privato dalle 8.30 alle 18.30.
RISCALDAMENTO AL MASSIMO A 18 GRADI – Il limite è a 18 gradi per la temperatura media nelle abitazioni, esercizi commerciali, edifici pubblici ad eccezione delle strutture sanitarie; stop ai generatori di calore alimentati a biomassa legnosa che non siano almeno 5 stelle, in presenza di impianto di riscaldamento alternativo.
AGRICOLTURA – È vietato distribuire fertilizzanti, ammendanti e correttivi contenenti azoto e spandere letami o materiali assimilabili (salvo interramento immediato). C’è il divieto di abbruciamenti di materiale vegetale e di qualsiasi combustione all’aperto nell’agglomerato di Torino, pianura e collina dal 15 settembre al 15 aprile. A tutto questo, infine, si aggiunge il rafforzamento del sistema dei controlli. Queste nuove disposizioni si affiancano agli incentivi che hanno destinato tra il 2019 e il 2020 oltre 9 milioni di euro per la sostituzione dei veicoli più inquinanti destinati a Enti pubblici, imprese e privati. A breve si aggiungeranno i contributi per la rottamazione delle stufe a biomassa.
LA PROTESTA DI COLDIRETTI – «Resta sproporzionato quanto previsto per il comparto agricolo rispetto a quanto deliberato per la mobilità», commentano Roberto Moncalvo presidente di Coldiretti Piemonte e Bruno Rivarossa delegato confederale. «Per quanto riguarda l’agricoltura, nel periodo dal 15 settembre al 15 aprile, viene, infatti, attivato il meccanismo del semaforo antismog, per le zone di pianura e collina del Piemonte, è vietata, nei giorni di semaforo arancione o rosso, la distribuzione di tutte le matrici fertilizzanti contenenti azoto ed è sempre vietato l’abbruciamento di materiale vegetale. È assurdo scaricare sull’agricoltura problematiche che riguardano maggiormente altri settori in un momento già di forte crisi»


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