Professoressa ai domiciliari: certificava corsi per stranieri per aiutarli a ottenere il permesso di soggiorno

È accusata di reati sull’immigrazione e di falso ideologico. Indagati 110 stranieri, per la maggior parte cinesi e indiani.

È una insegnante (di cui non sono state fornite le generalità) di una scuola pubblica del braidese, la persona arrestata dalla squadra mobile della Questura di Cuneo (e subito inviata dal Gip del Tribunale ai domiciliari) nell’ambito dell’operazione “Easy test” della polizia di Stato. I particolari sono stati forniti nel corso di una conferenza stampa tenutasi presso la Questura di Cuneo, presente il procuratori di Cuneo, Francesca Nanni, il sostituto procuratore Fiammetta Modica, che ha seguito le indagini e il capo della Mobile, Marco Mastrangelo.

Secondo quanto sarebbe emerso, la donna avrebbe prodotto un falso documento in cui figurava che per conto del Cpa di Alba (con cui in passato aveva collaborato e risultato estraneo alla vicenda) aveva dato lezione di italiano a più stranieri, seguendoli nella frequenza e nell’esame finale, dietro il pagamento di di somme fra i 200 e i 250 euro a testa. Corsi mai effettuati, ma necessari a stranieri, già residenti e titolari di permesso di soggiorno (a scadenza annuale), per ottenerne uno illimitato nel tempo.

L’indagine - avviata nell’ottobre scorso - si è svolta in settori diversi: attraverso l’intercettazione dell’utenza telefonica della stessa professoressa, dai registri scolastici, comparati con i certificati prodotti all’Ufficio Immigrazione, (tutta uguali e con lo stesso numero di identificazione) e dai pagamenti di quanti avevano utilizzato quel documento, effettuati su una carta postepay appartenente alla insegnante. Da qui emergevano 110 casi di cittadini stranieri che avevano presentato l’attestato ma che non risultavano iscritti nei relativi corsi: le certificazioni, quindi, erano sicuramente false.

Gli elementi raccolti dagli investigatori della Polizia di Stato, consentivano al P.M. titolare delle indagini, dr.ssa Fiammetta Modica, di chiedere al GIP l’emissione della misura cautelare personale nei confronti dell’insegnante, eseguita questa mattina -giovedì 19 gennaio 2017 - dalla Squadra Mobile. Inoltre, sempre nella stessa mattinata, sono state eseguite tre perquisizioni personali e locali, disposte dall’Autorità Giudiziaria nei confronti dei due cittadini indiani (residenti a Savigliano e Pavia) e di un cittadino italiano residente a Torino, indagati in stato di libertà in concorso con la professoressa.

Oltre le quattro persone prima citate, sono stati indagati in stato di libertà i 110 cittadini stranieri che avevano presentato le false attestazioni all’Ufficio Immigrazione della Questura di Cuneo e, in alcuni casi, agli Uffici Immigrazione delle Questure di Torino, Pavia, Cremona, Brescia, Modena e Alessandria. Molti sono residenti in parecchie località del Cuneese.
Il Questore di Cuneo, dr. Giovanni Pepè: «Importante e complessa indagine della Polizia di Stato che, grazie alla sinergia tra l’Ufficio Immigrazione e la Squadra Mobile, ha consentito di giungere ad un importante risultato operativo. L’attenzione è sempre alta nel monitorare i reati connessi al fenomeno dell’immigrazione».

Il Dirigente della Squadra Mobile di Cuneo, dr. Marco Mastrangelo: «L’attività investigativa, che ha visto anche l’utilizzo delle intercettazioni telefoniche, si è sviluppata nell’arco di sei mesi e ha visto un forte impegno della Squadra Mobile, finalizzato a verificare i contatti telefonici tra i cittadini stranieri, la docente e gli altri tre indagati. Sono stati ricostruiti anche i versamenti effettuati carte postepay e sono stati analizzati oltre cento certificati prodotti all’Ufficio Immigrazione».

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