Dal “faccia a faccia” con i richiedenti asilo ospitati nell’ex albergo “Everest” all’incontro con la Prefettura. Il sindaco di Roccaforte Mondovì Paolo Bongiovanni, che ieri ha incontrato i profughi di Lurisia, oggi si è presentato al capo di gabinetto della Prefettura di Cuneo, la dott.ssa Bambagiotti. «Abbiamo portato all’attenzione della Prefettura i fatti di ieri – spiega il primo cittadino – e, soprattutto, il problema dell’acqua. Abbiamo chiesto anche che venga diminuito il numero dei profughi ospitati a Lurisia: il rapporto rispetto alla popolazione è molto elevato». Sono 70, oggi, i ragazzi ospitati lì dalla cooperativa “L’isola di Ariel”, mentre la frazione conta circa 200 abitanti, “fissi” forse soltanto un centinaio. «La Prefettura – continua Bongiovanni – si è resa disponibile a valutare il problema. L’emergenza sbarchi continua, perciò non sarà facile, ma la questione Lurisia verrà valutata». E, sul problema acqua, chiude: «L’acqua non va sprecata, le regole sono regole per tutti».
Il caso esploso nei giorni scorsi
Proprio la "protesta dell'acqua" era culminata nell'incontro con i migranti che hanno chiesto al sindaco di rispondere.
Oggi a Lurisia, nell'ex hotel "Everest", sono ospitati circa un'ottantina i migranti. Un numero alto, difficile da gestire per una frazione di circa 200 persone sopra Roccaforte Mondovì.
E ormai è chiaro che l'incredibile consumo di acqua che era stato registrato nell'hotel (5-6 mila litri al giorno: quasi 500-600 litri a testa al giorno) era probabilmente una scusa. Un pretesto, forse addirittura fatto di proposito, per sollevare l'attenzione del Comune. Un obiettivo raggiunto: l'intera frazione è rimasta a secco, e per due settimane il Comune e la società che gestisce il ciclo idrico, MondoAcqua, hanno dovuto lavorare per capire quale fosse il problema. Non ci sono perdite, ma solo un consumo esorbitante. Superiore a qualunque utenza civile, paragonabile a un utilizzo industriale.
Quando i profughi sono stati messi davanti al fatto compiuto (l'acqua è stata limitata intervenendo sulle tubazioni), è esplosa la protesta vera: «Non vogliamo più stare qua - hanno detto ieri, al sindaco e al responsabile della coop "L'Isola di Ariel" che li ospita -. La gente non ci vuole e questo sito non è adatto».