Partita sospesa a 7 minuti dalla fine: la Monregale scrive al presidente regionale FIGC

Posizione durissima: «Sette minuti di vergogna».

A seguito dell’episodio relativo alla gara Saviglianese-Monregale di prima categoria – con sospensione del match sul risultato di 0-1 a soli 7 minuti dal termine – la società monregalese ha inviato in data odierna una lettera aperta al presidente del Comitato regionale FIGC Mossino. Di seguito il testo completo.

Gentile presidente,
la presente per significarTi quanto segue.
Domenica 5 febbraio 2017 si disputava in Savigliano l’incontro valido per la terza giornata di ritorno del Campionato di prima categoria – girone G. Espletate le formalità di rito, veniva dato regolare avvio alla gara: il terreno di gioco si presentava già piuttosto allentato, ma le precipitazioni piovose non erano intense tale da precludere il regolare andamento della partita. Insomma, Saviglianese-Monregale era un “normale” incontro di calcio, come se ne vedono tanti nei gironi cuneesi di tutta la LND, in pieno inverno, quando il maltempo, le precipitazioni nevose e piovose, e il freddo, sono abituali compagne delle nostre squadre. “Normale” secondo i dettami del Comitato, che in linea di massima impone lo svolgimento delle partite sempre e comunque, anche in condizioni critiche. Dettami che spesso si fa fatica a digerire, ma ai quali ci si adegua.
Già a metà del primo tempo, Saviglianese-Monregale diventa una partita complicata. Il campo è sempre più pesante, ma regge. Ad inizio ripresa la pioggia si trasforma in nevischio: ripetiamo, in provincia di Cuneo, diversamente forse dal Torinese, a febbraio può succedere.
Stando alla testimonianza del capitano della Monregale calcio Massimiliano Barbero, e degli altri giocatori della nostra società, il direttore di gara si è subito dimostrato titubante ed incerto sulla eventualità di concludere regolarmente l’incontro, peraltro senza convocare i capitani delle due squadre come vorrebbe il regolamento, limitandosi a considerazioni personali a mezza voce.
Al 17’ della ripresa la Monregale si porta in vantaggio. Pochi minuti dopo, con l’infittirsi della nevicata, si infittiscono anche i dubbi dell’arbitro sulla possibilità di proseguire la partita. La Saviglianese sbaglia un calcio di rigore. In un paio di occasioni, il direttore chiama a sé i capitani e chiede a loro se vogliono andare avanti, o meno. Da sottolineare che la tracciatura del campo era perfettamente visibile e il pallone rimbalzava, sì a fatica, ma come del resto sin dal primo minuto di gioco. Col passare dei minuti, i colloqui tra l’arbitro e i capitani si ripetono. E – ma questo fa parte del gioco! – di parte saviglianese, con la squadra sotto di un gol, c’è la tendenza a chiedere la sospensione, anche se non univoca. Alla Monregale, su richiesta dell’arbitro, sta bene proseguire.
Al 38’ della ripresa, cioè a 7 (sette!) minuti dal termine del regolare svolgimento della gara – senza che le condizioni meteo e del campo avessero subito variazioni significative – il direttore di gara prende il pallone in mano, lo fa rimbalzare una sola volta in un singolo punto del campo senza tra l’altro tenerlo a debita altezza come prescritto dal regolamento, constata che rimbalza a fatica, emette due fischi e manda le squadre negli spogliatoi considerando sospeso l’incontro. Così è andata: partita sospesa a sette minuti dalla fine per campo impraticabile, dopo che il campo è stato ugualmente impraticabile per tutti gli 83 minuti giocati.
Dopo che la Federazione impone di giocare, lo ripetiamo, sempre e comunque, in inverno, con temperature rigide, mettendo a rischio i nostri ragazzi, massacrando i nostri impianti sportivi (ed ad aprile ce ne andiamo tutti in “vacanza”!).
Sette minuti. Sette minuti di vergogna!
Gentile presidente, perdonaci la franchezza ma ci siamo sentiti bellamente presi in giro. Non tanto per il risultato – ma sì, diciamocelo pure, anche per il risultato! A chi non fanno comodo tre punti, conquistati con onore sul campo! – quanto per un sistema che non funziona più. È un sistema, gentile presidente, che non tiene conto di un indotto economico di notevole entità – legato prevalentemente ad un’opera sociale – che gravita sul nostro territorio; un sistema che non capisce gli sforzi enormi che fanno le società, dai presidenti ai direttivi, dagli staff tecnici ai custodi dei campi. Impegno costante nel campo della programmazione, della logistica, sforzi quotidiani che purtroppo chi è al di fuori dal nostro mondo non comprende, si limita ad osservare i minuti giocati di una partita. Ogni tanto l’atroce sospetto è che anche nei palazzi del potere del calcio dilettantistico manchi questa presa di coscienza. Il sistema, caro presidente, già fatica a stare in piedi per come viene strutturato oggi. Se poi l’esito finale delle partite e il loro andamento viene totalmente lasciato a discrezione ed in mano a ragazzi – con rispetto parlando – senza un briciolo di personalità o di autorevolezza, spesso senza neppure la conoscenza del regolamento o con sue applicazioni del tutto personalizzate, allora non andiamo bene. Non andiamo bene per niente.
Perché a lungo andare questo è un sistema che alimenta sospetti, dietrologie, interpretazioni malevole che oggi non vogliamo neppure prendere in considerazione ma che… sotto sotto, esistono. Ci hanno detto, più volte, che la Federazione italiana gioco calcio, Lega nazionale dilettanti, è a servizio, delle società (che tra l’altro pagano caro e salato questo servizio). Francamente, dopo l’episodio di ieri, stentiamo decisamente a crederci.
A tal proposito, confidiamo che Vi adoperiate per adottare ogni forma lecita di pressione presso la componente relativa agli arbitri affinché decisioni come quella a cui abbiamo assistito domenica non abbiano a ripetersi. A maggior tutela nostra,e di tutte le società, per il prossimo futuro.

IL PRESIDENTE, IL DIRETTIVO E TUTTO LO STAFF DELLA MONREGALE CALCIO

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