Rilanciare la Cittadella? «È da mesi che ci stiamo lavorando». Il sindaco Paolo Adriano lo afferma senza esitare, mentre gli chiediamo cosa risponde a chi ora torna a ipotizzare di volerci mettere l’Alberghiero e l’ambitissimo “Campus del gusto”. «Voglio dirlo chiaramente: per la Cittadella vogliamo trovare un progetto vero – dice –, ben fatto. Non ci bastano le ipotesi, le idee e le parole. Noi cerchiamo un’ipotesi concretizzabile. Ed è per questo che giovedì 4 ottobre incontreremo il direttore del Demanio e gli proporremo di aprire un “concorso di progettazione”». È una notizia di portata enorme.
UN IMMOBILE CHE CADE A PEZZI
La Cittadella è abbandonata dal 1999. Baluardo storico, costruita a Mondovì per volontà di Emanuele Filiberto di Savoia, divenne poi la “Caserma Giuseppe Galliano” che ospitò gli Alpini. L’ultimo inquilino è stata la Guardia di Finanza, con la Scuola Allievi Finanzieri. Per qualche tempo è stata utilizzata come sede per le manifestazioni a Piazza, con “Peccati di Gola” e un’edizione della Mostra dell’Artigianato. Ma oggi i muri sono in pesante stato di incuria, i tetti sono cedevoli. Perfino “Striscia la Notizia” ci dedicò un servizio, un anno e mezzo fa.
Da quasi 20 anni si parla di riconvertirla in sede scolastica: prima col Politecnico e poi con l’Alberghiero, che immaginò un “campus dell’enogastronomia”. Ma l’edificio è di proprietà del Demanio, con cui non è mai stata raggiunta una trattativa. Soprattutto, è sempre mancato un progetto vero: c’è solo un’ipotesi, vecchia di anni, basata su uno studio di fattibilità del Politecnico. Nel 2015 venne effettuato un sopralluogo, con l’allora sottosegretario al Ministero dell’Istruzione, Gabriele Toccafondi. Da qui, poco o nulla si è mosso su questo fronte.
“URBAN CENTER” E INCONTRO COL DEMANIO
Ora però il Comune sta riprendendo il discorso. «Siamo alla ricerca di una soluzione per la Cittadella – afferma il sindaco Adriano –, un progetto concreto. Abbiamo realizzato una documentazione fotografica, che abbiamo inviato all’architetto Valentina Campana del “Torino Urban Center”. Giovedì 4 ottobre incontreremo il direttore del Demanio per chiedere quali sono le condizioni a cui la cederebbero al Comune, qualora ci presentassimo con un progetto realizzabile. E per farlo, vogliamo ricorrere al “Concorso di progettazione” previsto dal Codice degli appalti». Perché non se ne può occupare il Comune? «Perché non è una struttura di nostra proprietà. Chi vuole proporre una soluzione concreta, fattibile e reale, può farlo. Siamo aperti anche alle collaborazioni con i privati. Non vogliamo lasciare quella struttura senza un utilizzo».