Cavalcaferrovia di San Michele M.vì, si pensa ad una nuova struttura

Per eliminare i limiti di portata. Nuovo incontro tra Provincia, Rfi e Regione

La volontà di sistemare il cavalcaferrovia di San Michele Mondovì, rendendolo percorribile a tutti i mezzi anche di portata superiore, continua ad essere al centro dell’attenzione degli enti locali che venerdì 6 settembre si sono incontrati a Torino, nella sede di Rete ferroviaria italiana (Rfi). La Provincia di Cuneo era rappresentata dal consigliere provinciale Pietro Danna e dal tecnico ing. Giuseppe Giamello, per Rfi era presente l’ing. Gaetano Pitisci e c’erano i sindaci dei comuni di San Michele Mondovì (Domenico MIchelotti), Mombasiglio (Aldo Michelotti), Viola (Danilo Donetta) e Scagnello (Daniele Garelli).
«Sulla scia del lavoro svolto dalla Provincia per il ponte di Magliano Alpi che ha le stesse caratteristiche tecniche – spiega Danna – abbiamo provato a ragionare su un progetto di riqualificazione che preveda la costruzione di un impalcato nuovo per togliere ogni limite di carico sulla strada, anche quella delle 20 tonnellate, rendendo il cavalcavia veramente utilizzabile da tutti i mezzi, compresi quelli pesanti. E’ una necessità molto sentita dalle aziende del territorio e altrettanto richiesta dai sindaci».
Il progetto prevede la compartecipazione alle spese (da definire) tra Rfi e Provincia, mentre la Regione sarebbe disponibile ad entrare nell’operazione dopo aver però verificato con un censimento quante e quali sono le situazioni analoghe presenti in Piemonte. «Questa amministrazione – ha commentato il consigliere regionale Francesco Graglia, di Cuneo – dimostra vicinanza al territorio e sono contento che l’assessore Gabusi non solo abbia fatto partecipare i suoi tecnici, ma si sia anche preso l’impegno di rivalutare l’investimento”.
Per quanto riguarda le tempistiche non sono state fatte al momento previsioni. Se tempi e costi non lo permetteranno si ritornerà all’ipotesi di sistemare l’esistente. Al momento resta in piedi il progetto di restauro conservativo del vecchio manufatto già discusso mesi fa. Il ponte sulla provinciale 34 (tra valle Mongia e statale 28) risale al 1914 ed è stato ridotto ad una portata pari a 3,5 tonnellate, oltre al limite di velocità per i veicoli di 30 chilometri orari. I lavori programmati, a carico di Rfi, prevedono un intervento conservativo e di rinforzo per riportarlo alle portate normali.

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