Il “Premio Res Publica” di Mondovì allo “Spallanzani” di Roma

La giuria internazionale del Premio “Res Publica”, attribuito ogni anno a singoli e associazioni che prodigano capacità e risorse a favore del bene comune, ha individuato il secondo soggetto di fama mondiale meritevole del riconoscimento. Si tratta dell’Istituto nazionale malattie infettive Lazzaro Spallanzani di Roma che otterrà il “premio alla ricerca sul Covid-19”, assegnato all’istituto che ha più contribuito alla ricerca sul vaccino.

Era stato annunciato nei giorni scorsi il primo dei premiati: l’ospedale Papa Giovanni XXIII di Bergamo, per la lotta in prima linea contro il Covid. La consegna dei riconoscimenti è in programma sabato 31 ottobre presso la Sala Ghislieri (ex chiesa di Santa Croce) di Mondovì Piazza. Nel rispetto delle disposizioni sanitarie anti Covid-19, la partecipazione in presenza è limitata ai premiati, un numero ristretto di autorità e un pubblico di 60 persone. L’accesso in sala è consentito previa registrazione al numero 0171/392211, oppure scrivendo a segreteria@premiorespublica.it.

A inizio febbraio poco prima che anche in Italia esplodesse la pandemia, i ricercatori dello Spallanzani hanno isolato il Coronavirus. La ricerca dello Spallanzani ha permesso una maggior conoscenza del virus per poterne contrastare la diffusione. Non solo: poter coltivare il virus in laboratorio è stato il primo imprescindibile passo nella corsa verso il vaccino. «Il nostro Istituto ha una grande capacità diagnostica, unica in Italia, e dispone del miglior laboratorio di virologia del Paese – dichiara Francesco Vaia, direttore sanitario dello Spallanzani -. Il grande merito dello Spallanzani è stato di aver isolato il virus in un periodo di lavoro intenso. Fare questo non è stato facile: abbiamo adottato misure particolarmente severe, favoriti dal fatto che la nostra è una struttura interamente a pressione negativa, inferiore cioè a quella esterna. Questa caratteristica, tra l’altro, permette di ridurre il rischio per gli operatori sanitari di contrarre il virus dai pazienti ricoverati». «Dal giorno in cui il virus è stato isolato sono state gettate le premesse per poterlo studiare e capire – afferma Antonio Maria Costa, tra gli ideatori del Premio Res Publica -. Lo Spallanzani è stato tra i primi al mondo a isolare il nuovo Coronavirus, mettendo a disposizione della comunità scientifica internazionale la sequenza parziale del virus isolato, primo passo verso la ricerca del vaccino. Per questo grande impegno, la giuria internazionale ha deciso di assegnare il premio Res Publica allo Spallanzani, orgoglio nazionale ed emblema di come la sanità pubblica italiana sia un fiore all’occhiello nella ricerca di un vaccino in grado di contrastare il Covid-19». L’attività di ricerca dello Spallanzani non si è risolta con l’isolamento del virus: il 24 agosto ha fatto seguito, infatti, la comunicazione di avere avviato la sperimentazione di un vaccino sulle persone. Il lavoro dell’Istituto prosegue incessante anche sotto l’aspetto della ricerca, come enunciato ad inizio settembre da un nuovo studio in cui è stato svelato come il Sars-CoV2 si riproduce in modo diverso nelle alte e nelle basse vie respiratorie. La scoperta ha aperto nuove prospettive di studio per la comprensione della patogenesi di Covid-19 e per la messa a punto del vaccino. «Queste nuove scoperte fanno capire come sia importante procedere nella ricerca per combattere il Covid-19 – spiega la giuria internazionale -. Abbiamo individuato lo Spallanzani proprio per questa sua incessante attività di monitoraggio del virus, tramite la quale si può ottenere una migliore comprensione di come esso interagisca con le persone, nella speranza di individuare quanto prima un vaccino efficace».

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