"Rousseau" ha parlato, il Movimento 5 Stelle farà parte del Governo Draghi. Il verdetto è stato del 59% a favore: "sì" a far parte di un esecutivo con a capo l'ex numero 1 della BCE. La svolta è stata la promessa, che Draghi ha fatto direttamente a Grillo, di istituire il "superministero" per la transazione economica.
Fabiana Dadone, ministro per la Pubblica amministrazione nel Governo Conte-bis, non ha fatto dichiarazioni esplicite (come DiMaio o altri esponenti 5S) sulle sue intenzioni di voto. Ma dalle sue ultime dichiarazioni è facile desumere che abbia votato "sì": «Non siamo chiamati semplicemente a decidere Draghi sì no. Siamo chiamati a scegliere se presidiare o meno riforme e miliardi che avranno ricadute generazionali - aveva affermato questa mattina -. Chi governa, chi ambisce a governare, chi fa politica per migliorare le cose giorno per giorno non ha scelta. Sarebbe facile fare strategia, nascondersi per qualche mese per poi cibarsi degli errori avversari ma a quale prezzo avverrebbe? Capisco le posizioni di tutti ma mi fido di Beppe». E ora, a valle dell'esito del voto, ha scritto su Twitter: «Oggi abbiamo mostrato capacità di confronto pubblico e di partecipazione, ha vinto l'intelligenza collettiva del Movimento 5 stelle».
Si apre la strada per un secondo ministero in mano alla Dadone? Stando alle indiscrezioni pubblicate ieri da Huffington Post, pare proprio sia così: il quotidiano web internazionale accredita la Dadone come uno dei due nomi, assieme a DiMaio, in pole position per il nuovo esecutivo. Analoghe indiscrezioni si erano avute negli ultimi due giorni su Repubblica e Affari Italiani.it.
«Le interlocuzioni tra il presidente incaricato e i 5 stelle avrebbero riguardato anche l’indicazione di uno o due nomi - scrive HP - dal partito per andare a costruire la squadra dei ministri. Rimane Luigi Di Maio il candidato interno con più chance di rimanere in sella, anche se probabilmente non nel super ministero, che probabilmente sarà destinato a un tecnico, e potrebbe rientrare nella squadra anche Fabiana Dadone in un dicastero di minor peso».