11 mila nuovi casi Covid in 24 ore, il Piemonte in zona gialla da lunedì 3 gennaio. Ma le norme per i cittadini restano le stesse
Terzo giorno di crescita, terzo picco: dopo gli 8 mila contagi di due giorni fa e i quasi 10 mila di ieri, oggi in Piemonte si raggiunge la cifra di 11.515 nuovi casi Covid in 24 ore.
Dunque, il Piemonte sarà zona gialla da lunedì 3 gennaio. La conferma è arrivata dal pre-report del Ministero, comunicato dal ministro Speranza a Cirio questo pomeriggio, giovedì 30 dicembre. Il cambio di colore scatta da lunedì 3 gennaio e non da domani, quindi non da Capodanno. Ma, stante le restrizioni già esistenti per i cittadini, l'ingresso in "gialla" non cambia nulla.
PIEMONTE ZONA GIALLA DAL 3 GENNAIO: COSA CAMBIA?
In pratica, non cambia niente. L'obbligo di mascherine all'aperto, principale differenza tra zona bianca e zona gialla, è già stato introdotto in Piemonte. Il resto delle restrizioni è identico come si vede dalla tabella pubblicata dal Governo - CLICCA QUI -. In zona bianca o gialla non ci sono limitazioni agli spostamenti. Tutti i negozi sono aperti, così come bar, ristoranti e tutte le attività produttive senza limiti di orario.
COME MAI IL PIEMONTE PASSA IN ZONA GIALLA DAL 3 GENNAIO?
Il passaggio avviene quando scattano tutti e 3 questi parametri: il tasso di incidenza del virus (nuovi casi settimanali ogni 100 mila abitanti: questo è superato da settimane, dovrebbe essere sotto quota 50 e siamo a 1.020, più di 20 volte il limite), l'occupazione di posti letto in ricoveri Covid (deve essere sotto il 15%, è ormai al 20%) e l'occupazione di posti di Terapie Intensive Covid (deve stare sotto al 10%, siamo al 16%). L’Rt puntuale calcolato sulla data di inizio sintomi passa da 1.31 a 1.35.
«Siamo riusciti a lungo a mantenere la nostra regione in zona bianca grazie allo sforzo collettivo e all’effetto dei vaccini - spiegano il presidente Cirio e l’assessore Icardi -. Il passaggio in zona gialla è frutto della crescita del contagio che si sta registrando a livello globale, ma testimonia anche come i numeri delle ospedalizzazioni in Piemonte siano ancora contenuti e, anche questo, è merito dei vaccini. Per cui, ora più che mai, ci appelliamo a chi ha ancora dei dubbi, perché il vaccino è la nostra unica arma per salvare la vita e le nostre comunità. Il grazie va a chi, nel nostro intero sistema sanitario, anche in questi giorni di festa sta continuando con noi a correre per somministrare le terze dosi, rendendo ancora una volta il Piemonte una delle regioni più efficienti nella campagna vaccinale, tre punti sopra la media nazionale. Ora mancano poche ore alla fine dell’anno e, proprio in un momento in cui desideriamo tutti ritrovarci e stare insieme, non devono calare la prudenza e l’attenzione. Il Governo ha introdotto misure che riteniamo di buonsenso, perché avevamo chiesto che non fossero le persone vaccinate a pagare eventuali nuove restrizioni e così è stato. Ma ognuno di noi deve continuare a fare la propria parte per non mettere a repentaglio la propria sicurezza e quella dei propri cari. Prendetevi cura di voi».
L'ANDAMENTO DEL CONTAGIO
La cifra di 11.515 è il terzo "record" di fila, in una escalation che non si era mai vista. Per dare un'idea della progressione: una settimana fa, 23 dicembre, il numero totale di casi da inizio pandemia era di 443.678 e in Piemonte si contavano 32.530 persone positive. Oggi, 30 dicembre, siamo a 487.296 casi totali (+10% in una settimana) e 63.886 persone attualmente positive, in pratica un raddoppio.
DIPENDE SOLO DAL NUMERO DI TAMPONI?
Questa escalation vertiginosa non dipende solamente dal numero di tamponi in aumento: il numero di testa sta certamente crescendo, ma non così tanto quanto i nuovi positivi. Anzi, il numero di positivi cresce molto di più. Basta prendere i dati, per capirlo:
- 23 dicembre: 84.147 tamponi, 4.304 positivi, tasso di positività 5,1%
- 30 dicembre 90.662 tamponi, 11.151 positivi, tasso di positività 12,7%
I RICOVERI CRESCONO POCO
Tutto questo, per fortuna, con un aumento dei ricoveri enormemente più basso: a oggi, in Piemonte, i ricoverati non in terapia intensiva sono 1.176 (+29 rispetto a ieri) e quelli in terapia intensiva sono 102(+3 rispetto a ieri). Le persone in isolamento domiciliare sono 62.608.
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