Il 23 aprile, come ogni seconda domenica dopo Pasqua, ritorna a Belvedere Langhe la tradizionale “Festa dei micùn”, i grandi pani benedetti. Le origini risalgono ai primi anni del 1600, quando nel paese venne costituita la Confraternita di San Sebastiano, composta dai cosiddetti “battuti” (sinonimo di “flagellanti”) bianchi, dal colore della tradizionale cappa indossata. Alla Confraternita vengono iscritti fin dalla nascita i fedeli maschi del paese, e infatti la ricorrenza viene indicata ancora oggi dagli anziani come “la festa dij Ömi” (degli uomini). Le donne sono invece riunite nella Compagnia di Santa Elisabetta. È naturale pensare che nel passato la distribuzione di grandi pani bianchi a famiglie che non consumavano che il povero pane d’orzo costituisse un gesto di particolare benevolenza da parte dei confratelli, un dono particolarmente gradito (ancor più di quanto può essere oggi per noi ricevere un panettone o la colomba pasquale). Il fatto poi che questo pane fosse benedetto portava a considerarlo quasi una reliquia, e infatti gli venivano attribuite proprietà curative: una parte del “micùn” veniva conservata per tutto l’anno e ne venivano somministrati pezzetti agli anziani, ai bambini, e anche agli animali, in caso di malattie che non si sapeva come curare.
Priore: a Mauro Bovetti succede Angelo Botto
L’organizzazione della festa è affidata ad un priore, nominato di anno in anno, coadiuvato dal priore che gli succede. Quest’anno all’uscente Mauro Bovetti subentrerà Angelo Botto. Il passaggio di testimone avviene durante la celebrazione pomeridiana della festa, attraverso una vera e propria cerimonia di investitura, durante la quale il priore uscente fa indossare al successore la cappa rituale. Al pomeriggio, prima di essere benedetti, alcuni dei grandi pani vengono portati simbolicamente in processione per le strade del paese insieme alla statua lignea di san Sebastiano. Al termine della processione, le grandi ceste con i micùn vengono introdotte all’interno della cappella, dove i pani vengono benedetti e quindi i confratelli ne curano la distribuzione ai fedeli intervenuti. Da diversi anni, al fine di sostenere le necessità della cappella, i pani vengono distribuiti a quanti ne facciano richiesta a fronte di un’offerta. I micùn, che tradizionalmente venivano preparati dai confratelli in un forno del paese, vengono ora confezionati da un forno professionale, che rispetta tutte le garanzie sanitarie e alimentari richieste. I pani che vengono distribuiti rappresentano per la Confraternita un forte segno di condivisione verso la comunità e con gli amici intervenuti. Il pane diventa quindi un simbolo di pace e di fraternità, valori di cui l’umanità continua ad avere estremo bisogno. Così nella festa si pregherà anche per i tanti che nel mondo ancora soffrono per le conseguenze dell’odio e della guerra.
Celebrazione nel pomeriggio: Messa, processione e distribuzione dei pani
La festa si svolge al pomeriggio. Alle 15.30 nella cappella verrà celebrata la Messa in onore di San Sebastiano, presieduta da don Marco Sciolla. Seguirà all’esterno la processione con la statua del Santo. Quindi nella cappella benedizione e distribuzione dei pani.