#longdrink Fateli suonare e dategli un pubblico, che si riparta dalle cantine!

Le band locali meritano di avere uno spazio ben maggiore di quello che spesso e volentieri sono costrette ad elemosinare in giro per la provincia

Mai come in questi ultimi anni, riferendoci almeno all'ultimo ventennio, la musica locale appare così florida. Non tanto nei numeri forse - visto che a fine anni zero, in redazione, contammo all'incirca un centinaio di realtà più o meno grandi che popolavano la "Granda" - oggi un po' ridotti rispetto al passato, ma sicuramente per la capacità di proporsi e di proporre un ottimo livello in termini di contributo di idee e di iniziativa. Quanto si sia vissuto di rendita sull'ingombrante scia degli anni '90 questo è oramai un dato di fatto, ma in quanto tale, forse è giunto il momento di sapere anche superare i miti del passato e portare qualcosa di nuovo.

NUOVI VIDEO e NUOVE PRODUZIONI

L'esempio che vi si propone è raccontandovi quanto accaduto nell'ultima settimana musicale.
In un solo giorno, venerdì 7 aprile, due band cuneesi hanno pubblicato sui loro social network il loro primo video: i Litio, il cui disco è stato uno dei primi ad uscire nel 2017, prodotto da Gigi Giancursi ed uscito per un'etichetta prestigiosa come la Mezcal, hanno scelto la mano di Erika Errante, una "one man crew" genovese dedita al video-making, per un videoclip fatto di immagini che si evocano e che ritornano, a cantare quella "Banalità" (titolo della canzone) da cui dipende un po' a tutto, anche (citando i CCCP) "se tifi rivolta o semplicità". Gli Umaan, band più rodata dal tempo intrapreso un nuovo percorso sonoro e con un nuovo nome (prima Julie Rave) ha messo in camera di regia la sapiente mano di Riccardo Parravicini (produttore cuneese conosciuto per aver lavorato con Niccolò Fabi, Levante e tanti altri artisti di fama nazionale) e dietro la macchina da presa un regista come Michele Bernardi (suoi i video di Restiamo in Casa e Reale di Colapesce e quelli di tanti altri artisti, da Pacifico ai Tre Allegri Ragazzi Morti fino al Le Luci della Centrale Elettrica). 

Questi sono alcuni esempi su come le band nostrane si muovono e sulla qualità delle loro produzioni. Poche settimane prima (metà marzo) i monregalesi Quarantena hanno pubblicato sulla propria fan-page il video Arturo Bandini, brano tratto dal disco del 2016, prodotto con il supporto alla voce e in qualità di attore (nei panni, appunto, del protagonista) di Dani "Il Dann'o" Marceca, già cantante e chitarrista di due band conosciute nel panorama del punk-rock italiano come Yokoano e Pornoriviste. I più giovani Lapadit (vincitori in "coabitazione" con La Nebbia dell'Aritmia Festival di Saluzzo a fine estate 2016) con cura, anche se in modo più "rustico" sempre nel mese di marzo hanno lanciato sui social network il primo di una serie di video (tratto dal brano Neve) che la band pubblicherà con cadenza mensile per accrescere la propria visibilità e il contatto con nuovi possibili fan. E seguendo la stessa logica - quella di mantenere un filo diretto il più possibile continuo e costante con il pubblico - ha da poco compiuto una settimana il nuovo singolo degli Anudo (altro tipo di elettronica) che a due anni ormai dall'uscita di Zeen hanno pensato bene di pubblicare il brano Like The Sun (quasi ad anticipare l'estate che arriverà di qui a breve). Sono tante le realtà che manifestano il fermento del nostro territorio, che emergono o provano a battere un colpo, che lo rendono vivo, di cui abbiamo anche parlato all'interno di questa rubrica nelle passate settimane a proposito, ad esempio, de La Macabra Moka e dei W/Him che lo scorso sabato 8 aprile, accompagnati dai sempre ottimi John Holland Experience (anche loro sono una di quelle realtà migliorata moltissimo nel corso degli anni e del tempo), hanno presentato al SUBurbia i loro rispettivi album.

NUOVI SPAZI?
Senza spazi in cui presentarsi, nei quali farsi conoscere e incontrare il proprio pubblico, o ancora dove aver la possibilità di misurarsi e capire il livello della propria offerta, le band difficilmente riuscirebbero a misurare la propria temperatura corporea e ad evolvere. A vedere i loro video, ascoltarne gli album e andarli a cercare poi live, viene da chiedersi come mai, almeno in un territorio meno contaminato come può essere quello provinciale, sia sempre complicato vedere spazi che diano la possibilità a queste band di esprimersi. E il problema degli spazi sarebbe persino marginale se il pubblico avesse l'opportunità di accrescere la propria esperienza o per lo meno venire a conoscenza delle proposte che la provincia offre. Qualche spazio, a onor del vero, ci sarebbe pure, vedi il SUBurbia che da quando ha avviato la propria attività trova un crescente consenso soprattutto nelle generazioni più giovani. La musica si è sempre fatta ed è cresciuta nelle "cantine", la speranza è quella che band come quelle che oggi la provincia può esprimere non si limitassero a conoscere l'esperienza di questi spazi, avessero l'opportunità di cimentarsi anche con altri palchi ed altre esperienze. E per farlo, anche il nostro territorio dovrebbe mettere loro a disposizione luoghi in cui potersi esprimere e, ancora di più, un pubblico di fronte al quale potersi esprimere. Perchè poi se la band sul palco sa catturare l'attenzione dell'ascoltatore, indipendentemente (o quasi) dalla musica che propone, il pubblico lo trova, e se lo cattura: la riprova lo è stata sabato ascoltando le ululanti strofe delle roboanti schitarrate de La Macabra Moka, o lo stupore del pubblico, dopo, nel venire catturato da una techno ricca di contrappunti e di curata misura ascoltando l'elettronica dei W/Him.

Come ascoltare il nuovo singolo degli Anudo, gli album usciti da poco de La Macabra Moka, dei W/HIM e quello datato 2016 dei John Holland Experience 

di seguito invece vi si allegano i video rispettivamente di: 

Litio - Banalità

Litio 

Quarantena - Arturo Bandini 

Quarantena 

e il link al sito de La Stampa per risciure a vedere il video di Una Sola Veste degli Umaan e quello di Neve dei Lapadit

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