Il Consiglio provinciale ha approvato lunedì 4 febbraio all’unanimità il Piano per il controllo della nutria per il quinquennio 2019-2023. La nutria, animale simile al castoro che vive soprattutto nelle zone umide, sta diventando negli ultimi anni sempre più invasiva ed è considerata tra le specie esotiche più pericolose a livello mondiale perché causa impatti rilevati alla biodiversità. Secondo le disposizione europee è necessario intervenire per l’eradicazione, il controllo numerico o il contenimento delle popolazioni. Nel Cuneese la nutria è comparsa alla fine degli anni Novanta, risalendo i principali fiumi e iniziando a creare problemi all’agricoltura e agli argini di bealere e canali irrigui. Negli ultimi anni è stata segnalata la presenza di nutrie anche in torrenti montani delle principali vallate, anche sino a oltre 1.000 metri d’altitudine. Il nuovo “Piano”, approvato dalla Provincia, prevede il controllo della specie con l’impiego di gabbie di cattura, a cui segue l’abbattimento diretto con arma da fuoco. Le linee guida fanno riferimento alla minaccia che le nutrie rappresentano per la biodiversità, soprattutto nei luoghi umidi dove vivono nutrendosi di vegetali e compromettendo la riproduzione delle specie botaniche tipiche. Notevoli poi sono i danni causati all’agricoltura (in particolare mais e coltivazioni orticole) e al sistema degli argini a causa delle galleria che gli animali scavano. Inoltre, la sovrappopolazione delle nutrie provoca un deterioramento qualitativo dei biotopi umidi, anche con la compromissione del successo riproduttivo di alcune specie ornitiche, quali tarabuso, falco di palude, tuffetto e altri.
«Le nutrie sono pericolose»: scatta il piano-abbattimento della Provincia
L’animale minaccia la biodiversità, oltre a causare danni all’agricoltura e alla tenuta degli argini