Al Baretti grandi nomi della scena nazionale

Presentata la Rassegna Teatrale 2017-18 in città. Titoli di drammaturgia contemporanea per una stagione al passo con la scena teatrale nazionale

 I nomi sul cartellone sono alcuni tra i protagonisti della scena teatrale nazionale, i sette titoli della stagione sono tutti spettacoli nuovi, di drammaturgia contemporanea. Non c’è traccia di Tartufi, né di Case di bambola; niente Baruffe chiozzotte, né Giardini dei ciliegi. Normalmente nelle stagioni teatrali, specie se si tratta di piccoli centri di provincia, qualcuno di questi grandi classici ci finisce sempre. Già perché chi ama il teatro, se vive in un piccolo centro, non ha un’offerta teatrale molto ampia a disposizione e, per di più, deve fare i conti con il portafogli, sceglierà, comprensibilmente, di andare sul sicuro. Gli organizzatori lo sanno, e spesso contano di acchiappare il pubblico con la combinazione del grande nome e del classico che non passa mai di moda. Da questo punto di vista la stagione presentata a Mondovì è fresca, contemporanea, al passo con il panorama culturale nazionale. In ogni caso si può star tranquilli: non si assisterà ad astrusi esperimenti d’avanguardia né alle curiose bizzarrie del teatro “di ricerca” tanto interessanti per gli addetti ai lavori e appassionati quanto respingenti per un pubblico generalista. Il teatro a Mondovì parlerà un linguaggio accessibile, senza rinunciare ad esplorare le frontiere della modernità; divertirà, senza privarsi dello spessore culturale.

 

Il programma, serata per serata

Si comincerà a novembre, con “Poker” opera prima di un giovane Patrick Marber, oggi sceneggiatore e regista affermato (per il cinema ha all’attivo “Diario di uno scandalo” e, ahimè, “Cinquanta sfumature di grigio”. Nessuno è perfetto). La commedia, messa in scena dalla Compagnia Gank, racconta la storia di cinque giocatori, con l’abitudine della partitella settimanale: una routine spezzata dall’arrivo di un misterioso personaggio che, è il caso di dirlo, scompaginerà le carte in tavola. A dicembre è la volta di Fuga da Via Pigafetta, in cui Paolo Hendel, diretto da Gioele Dix, abbandona le sue vesti abituali di monologhista per calarsi in una commedia ambientata in un futuro non molto lontano. Un espediente perfetto per sviluppare e mettere a nudo le contraddizioni e i paradossi del nostro tempo (un po’ come sta facendo anche Marco Paolini, con il suo “Numero primo”). La terza proposta è forse la scommessa più coraggiosa: “Quintetto” è uno spettacolo di teatro e danza, proposto da Marco Chenevrier, coreografo e performer. Una serata che promette grandi sorprese, visto che l’artista è bravissimo a costruire i suoi spettacoli sull’interazione con il pubblico e sull’improvvisazione. Il quarto appuntamento è con due grandi donne del teatro italiano: Alessandra Faiella e Marina Massironi. Siamo abituati a vederle alle prese con il cabaret e la comicità, in “Rosalyn” svestono i panni del sorriso (ma non troppo, beninteso), per proporre un originale noir, perennemente in bilico tra atmosfere fumose e umorismo paradossale. A febbraio Michele Riondino, familiare al grande pubblico per l’interpretazione del “Giovane Montalbano” in “Angelicamente anarchici” ripercorrerà la vita di Don Andrea Gallo, accostandola alle canzoni di un grande amico del sacerdote genovese, il cantautore Fabrizio De Andrè. A marzo, “Qui e ora” scritto da Mattia Torre (autore della serie cult Boris) con il notissimo attore Paolo Calabresi e Valerio Aprea. Un incidente stradale è il punto di partenza per una satira iperbolica e feroce sul cinismo della nostra quotidianità. Chiude la rassegna Alessandro Bergonzoni, il noto fantasista bolognese, specialista del calembour e di vertiginosi giochi di parole, che riesce a combinare in surreali ed esilaranti monologhi. Uno spettacolo che pochi comuni sono riusciti a programmare, per una questione di tempistica: quella di Mondovì per ora è una delle poche date disponibili.

 

Ascoltando le richieste provenienti dal mondo della scuola è stato programmato uno spettacolo dedicato agli studenti: “1927-Monologo quantistico”, che sarà rappresentato la mattina del 24 novembre. Gabriella Greison, autrice e interprete, del testo, racconterà la nascita della Fisica Quantistica: un coraggioso pezzo di teatro di narrazione in cui, con l’ausilio di foto, musica e video, gli studenti potranno affrontare una materia delicata e complessa con un approccio creativo e divertente. 

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